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“Andiamo a Casal Bruciato, è casa nostra”. Lo ha detto Imer Omerovic il capo-famiglia rom che, insieme ad alcuni figli, stipati in una Lancia blu, ha lasciato il Dipartimento Politiche abitative dopo un incontro con l’assessora Rosalba Castiglione all’indomani delle proteste per l’arrivo nella casa popolare a Casal Bruciato. Mentre si attende il rientro della famiglia nell’appartamento di via Satta, si alza la tensione per l’arrivo del movimento di sinistra ‘Asia’, che manifesta in strada in solidarietà dei rom. “Il quartiere non vi vuole – gridano i militanti di CasaPound nel cortile insieme ai residenti -. Buffoni”. La replica: “Hanno il permesso di stare lì dentro al presidio? Fascisti di merda” urlano i manifestanti di Asia dall’altra parte del cancello. Poi parte l’inno d’Italia intonato da CasaPound.E un gruppo di inquilini presidia il portone della scala B per scongiurare l’ingresso: “Noi non ci muoviamo da qui, che non si sa mai – dice una donna -. Ancora una volta ci strumentalizzano, noi la protesta la guardiamo a distanza perché non è destra né sinistra, è rispetto del nostro diritto a vivere tranquilli”.

L’ASSESSORA – La famiglia tornerà a casa” ha detto l’assessora Castiglione al termine dell’incontro con la famiglia. “Noi facciamo appello al buon senso dei cittadini per una accoglienza che sia tale. Noi cercheremo di creare un clima quanto più di tranquillità e integrazione. Interverremo con manifestazioni di solidarietà”. Nel Municipio IV “è stata fatta un’altra assegnazione dove la famiglia rom è entrata senza problemi, con i vicini che hanno offerto loro un caffè. Mi viene da pensare che questa sia una strumentalizzazione politica in vista delle elezioni. Abbiamo fatto tante assegnazioni, con casi di famiglie perfettamente integrate” ha aggiunto. “Come amministrazione non abbiamo intenzione di piegarci. Ho sentito Raggi, la mini-sindaca del Municipio IV, Roberta Della Casa: siamo assolutamente compatti perché stiamo applicando la legge” ha detto ancora Castiglione.

CasaPound può fare le manifestazioni che vuole, ma sta sbagliando. Stiamo parlando di manifestazioni contro una parte della cittadinanza. Questi bambini sono nati a Roma, sono romani, hanno uno slang romano. Il ‘prima gli italiani, no agli stranieri’ non appartiene alla cultura di questo Paese, alle nostre leggi. Noi come amministrazione stiamo applicando la normativa”.

Sorgente: Alta tensione a Casal Bruciato