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Parla Paolo Picchio, papà di Carolina, vittima dei cyberbulli

Sarebbe appropriato fare una legge organica che contempli più argomenti, con dentro il ‘revenge porn’ che è una delle concause, ma anche altro, come lo stalking e la sostituzione di identità”. Lo afferma all’Adnkronos Paolo Picchio, papà di Carolina, la ragazza che si tolse la vita a 14 anni dopo essere stata vittima dei cyberbulli. Un anno fa è nata la Fondazione Carolina per aiutare i ragazzi che, sempre più in tenera età, si fanno del male tra loro usando la rete in maniera distorta e inconsapevole: già sono stati promossi incontri con oltre 50mila ragazzi in tutta Italia.

“Come Fondazione Carolina siamo stati chiamati da Laura Boldrini in un tavolo tecnico per un disegno legge sul ‘revenge porn’, una brutta parola che si continua ad usare perché fa audience – sottolinea Picchio – Noi, come si è visto anche nell’approvazione della legge sul cyberbullismo approvata all’unanimità, ci asteniamo da qualsiasi orientamento o allineamento politico. Con la nostra Fondazione incontriamo i ragazzi: bisogna partire da loro. Vediamo e tocchiamo con mano la necessità di formare una nuova cultura nei ragazzi, dalla parità di genere all’insegnamento dell’empatia a tutti i livelli. Bisogna combattere questa volontà di denigrare”.

Noi vogliamo avere un tavolo dove ci si confronta con tutti i politici che vogliono portare avanti la questione e al quale vorremmo anche i grandi del web: senza il loro supporto e la loro disponibilità non riusciamo a ottenere nulla” afferma Paolo Picchio. “In Germania si è costretto Facebook ad avere una sede, anche i social devono essere coinvolti e avere una loro responsabilità”, dice il papà di Carolina.

Non potremo mai, attraverso un aspetto unicamente repressivo, contrastare il fenomeno. Il cyberbullismo va combattuto attraverso l’educazione e la formazione” sottolinea. “Tra i giovani manca la consapevolezza che il virtuale non è distaccato dal reale – rimarca – i giovani pensano che il virtuale sia un altro mondo e hanno scarsa consapevolezza dei rischi. I ragazzi hanno accesso a siti pornografici, la donna diventa un oggetto sessuale, si forma una mentalità distorta”. Davanti alla testimonianza del papà di Carolina e alla tragica storia della ragazza, i giovani hanno sempre “un effetto molto forte. La mia testimonianza li tocca profondamente – racconta Paolo Picchio – e abbiamo riscontri: ragazzi che si vengono a raccontare e non solo le vittime ma anche i bulli. Tocchiamo la loro sensibilità e la loro emozione. Questo ci dà la forza di continuare”.

Sorgente: Papà di 14enne suicida: “Revenge porn? Serve legge organica”

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