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Questa sera il Parlamento dovrà esprimersi sull’intesa raggiunta ieri sera a Strasburgo nel vertice May-Juncker. Un voto difficile, su cui aleggia l’ipotesi di elezioni anticipate: non solo i laburisti, ma anche i falchi Tory e il Dup restano arroccati sul ‘no’ all’accordo. Il vicepresidente della Commissione Ue Katainen: “Allacciare le cinture per una hard Brexit”.  Barnier: ‘Senza accordo nessuna transizione”

12 marzo 2019 È una Theresa May quasi senza voce quella che si appresta ad affrontare la battaglia della vita. “Se stasera non ci sarà l’approvazione, se questo accordo non sarà approvato, allora la Brexit potrebbe essere persa”, dice al Parlamento di Londra la premier britannica, quasi afona. O questo accordo o nessuna Brexit “Penso che tutti debbano ammettere” che “in realtà, se questo accordo stasera non viene approvato, questa Camera rischia” non ci sia “nessuna Brexit”, ha proseguito May. La premier ha dichiarato che i deputati nel primo dibattito sull’accordo sollevarono “tre questioni chiave”: dare statuto legale alle garanzie sul backstop, fornire soluzioni alternative al backstop e garantire che il Regno Unito non resti intrappolato nella clausola di salvaguardia. La leader conservatrice ha detto inoltre che i cambiamenti ottenuti dall’Ue rispondono a tutti questi punti, sottolineando che il parere legale dell’attorney general afferma che il rischio di restare “intrappolati” è stato ridotto. Referendum? Il popolo non ha cambiato idea “Non ci sono prove che il popolo britannico abbia cambiato idea sulla Brexit”, ha detto ancora la May, chiedendo il voto dei deputati al suo nuovo accordo con Bruxelles sul divorzio. May, che cerca il ‘via libera’ dei deputati alla Camera dei Comuni, ha risposto a una domanda di una deputata Verde, Caroline Lucas, a proposito di un secondo referendum. Tegola su Theresa May Il parere, a poche ore dal voto di stasera sull’accordo, mina la posizione della premier Theresa May che ne chiede l’approvazione. La speranza era che l’intesa consentisse a Cox di modificare radicalmente il suo parere giuridico secondo cui il backstop potrebbe rimanere in vigore a tempo indeterminato, impedendo al Regno Unito di uscire dall’unione doganale. Modifica considerata da May essenziale per recuperare i voti di alcuni brexiteers del suo partito. “Falchi” Tory e Dup confermano il no Arriva infatti puntuale il pollice verso di otto deputati di spicco in rappresentanza dei Tory brexiteer più oltranzisti e degli alleati unionisti nordirlandesi del Dup. Le intese raggiunte a Strasburgo dalla premier con i vertici Ue sul backstop “non soddisfano l’impegno preso dal governo alla Camera dei Comuni di ottenere cambiamenti legalmente vincolanti nell’accordo di recesso”, scrivono gli otto, fra cui l’ex ministro conservatore per la Brexit, Dominic Raab, e il capogruppo del Dup, Nigel Dodds. Johnson: accordo condannato, scegliamo il “no deal” L’accordo è condannato, nelle aspettative dell’ex ministro degli Esteri brexiteer Boris Johnson, che conferma ai Comuni il suo ‘no’ a quella che definisce “un’umiliazione” dell’Ue. Johnson invita il Regno Unito a reagire “come un grande Paese e non timorosamente” al rifiuto di Bruxelles di concedere le garanzie minime che lui si sarebbe aspettato sul backstop irlandese e a scegliere la strada del “no deal”. “Una strada più difficile all’inizio”, ammette, ma ormai “l’unica strada possibile”. Pollice verso di Corbyn: “Non è cambiato nulla” Il leader dell’opposizione britannica, il laburista Jeremy Corbyn, ha bocciato ‘in toto’ il nuovo piano di uscita dall’Ue. Secondo Corbyn, “May non ha ottenuto un solo cambiamento all’accordo di uscita e non e’ cambiata una singola parola”, rispetto alla prima versione dell’intesa, bocciata in Parlamento a Westminster a meta’ gennaio. “Questo governo ha rinviato il voto, ha tenuto in ostaggio il Parlamento e poi è tornato di nuovo in Parlamento con lo stesso accordo”. L’accordo di May, ha aggiunto “ha fallito il suo obiettivo. Siamo di nuovo in un gioco di fumo e specchi, l’illusione del cambiamento quando in realtà nulla è cambiato”. Il capo negoziatore Ue Barnier: senza accordo non ci sarà transizione Il capo negoziatore Ue per laBrexit Michel Barnier, che sta seguendo il dibattito a Westminster, avverte: “Sembra ci sia una pericolosa illusione che il Regno Unito possa beneficiare di una transizione in assenza dell’Accordo di divorzio. Voglio essere chiaro: l’unica base legale per una transizione è l’Accordo di divorzio. Se non c’è l’Accordo per il divorzio, non ci sarà transizione”. Voci di elezioni anticipate in caso di bocciatura Spuntano voci di ipotetiche elezioni anticipate in Gran Bretagna di fronte alla previsione di una nuova bocciatura dell’accordo. Le raccoglie fra alcuni deputati la political editor della Bbc, Laura Kuenssberg, evocando come data possibile, in caso di scioglimento del Parlamento, la fine di aprile, dopo la probabile richiesta all’Ue di un rinvio limitato rispetto alla prevista data d’uscita del 29 marzo. Secondo i calcoli di Kuenssberg, il governo potrebbe recuperare alcuni voti rispetto alla sconfitta a valanga di gennaio (quando lo scarto fu di ben 230 voti), ma comunque appare al momento destinato a restare sotto di 100-150 voti: almeno a giudicare dalle dichiarazioni di voto dei dissidenti Tory brexiteer, solo in parte disposti a riallinearsi con la premier. La stessa editor della Bbc non esclude, inoltre, che con questi numeri la leadership di May nel Partito Conservatore possa tornare in discussione presto. Katainen: allacciare le cinture per una hard Brexit “Tenete le mani sul volante, guardate avanti e allacciatevi le cinture”, perché “una hard Brexit è più vicina che mai” se la Camera dei Comuni questa sera boccerà l’accordo. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, durante una conferenza stampa a Strasburgo. La Commissione ha “già adottato diverse decisioni d’emergenza” per prepararsi “allo scenario peggiore”, ha ricordato Katainen: “per i nostri piani d’emergenza, l’accordo di ieri sera non ha cambiato nulla”. Se i Comuni approveranno l’accordo “ci muoveremo verso un’uscita ordinata”, altrimenti “una Hard Brexit è sempre più vicina”. L’intesa raggiunta ieri sera Theresa May aveva ottenuto a Strasburgo dai vertici Ue l’inserimento di modifiche “legalmente vincolanti”. Le modifiche riguardano il backstop (per il confine irlandese) e “rafforzano l’intesa per il ritiro e la dichiarazione politica”. Lo ha affermato il ministro britannico David Lidington. L’accordo, ha aggiunto, è stato “migliorato” e sarà sottoposto ai parlamentari prima della seduta della Camera dei Comuni prevista oggi. Si tratta, ha aggiunto Lidington, “dell’unico accordo” offerto. Meccanismo di garanzia “a tempo” Lidington ha spiegato che la premier Tory, nei suoi colloqui dell’ultim’ora avuti ieri sera a Strasburgo con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e con il capo negoziatore di Bruxelles, Michel Barnier, ha concordato la definizione di “uno strumento condiviso” destinato a chiarire l’interpretazione del backstop come un meccanismo di garanzia destinato a essere a tempo, anche laddove entrasse in vigore. E a dare valore legale agli impegni già manifestati al riguardo nei mesi scorsi dai vertici Ue in una lettera inviata al governo britannico.

Sorgente: Brexit, si vota di nuovo sull’accordo con la UE. Theresa May ai Comuni: “È il giorno della verità” – Rai News

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