«Non capire le tematiche della lotta in Val Susa è assurdo»
«Ti faccio un esempio: la piazza dei Sì Tav, con la sua conformazione di classe, con le sue ridicole motivazioni, è forse la più grande rappresentazione del fallimento di una certa politica e di un certo elettorato degli ultimi dieci anni. Non è con quella piazza che si trasporta il peso della resistenza in questo momento». In un passaggio dell’intervista al settimanale Sette, Valerio Mastandrea si sofferma sulla Torino-Lione, o meglio sul movimento delle «madamin», favorevoli all’opera.
«Non capire le tematiche della lotta in Val Susa è assurdo. Costi-benefici un cazzo! – prosegue l’attore e regista romano, intervistato da Vittorio Zincone – C’è la battaglia di un popolo da quelle parti. Chi c’è stato l’ha potuta respirare davvero. E poi neanche un bambino dell’asilo può credere che queste grandi opere possano avere la precedenza rispetto all’enorme lavoro di consolidamento e manutenzione di un territorio già devastato»