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Da “Stalingrado d’Italia” a città simbolo del “prima gli italiani”. Da quando il sindaco di centrodestra Roberto Di Stefano ha vinto le elezioni nel 2017 dopo oltre settant’anni di governo della sinistra, il clima in città è cambiato rapidamente. Nel 2017 le case popolariaffidate a cittadini provenienti da altri Paesi erano 29 su 36, mentre nel 2018 si sono ridotte a due sole assegnazioni a stranieri su 39 totali. Un cambiamento di rotta elogiato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ma che è stato bollato come discriminatorio dall’Unione Inquilini di Sesto San Giovanni. “La normativa prevede che i cittadini stranieri debbano presentare un documento che certifichi l’assenza di proprietà nel paese d’origine – raccontaMarco Di Guio –  ma il problema è che alcuni paesi come l’Ecuador o l’Egitto non hanno un catasto nazionale, ma solo regionale. Pertanto chi ha presentato un documento catastale è stato escluso dalle graduatorie. Una discriminazione che ricorda il caso delle mense scolastiche di Lodi”.

Il sindaco Di Stefano respinge l’accusa: “Comprendo che dia fastidio il nostro approccio perché mette in evidenza che tanti sindaci hanno percentuali che sfiorano oltre il 70% degli stranieri forse non fanno controlli”. Il risultato di queste politiche è che diverse famiglie ecuadoriane ed egiziane sono state escluse dalle graduatorie. È quello che è successo a Sonia Eugenia Urgiles Leon, una madre ecuadoriana che vive a Sesto San Giovanni con il marito e tre figli, esclusa dopo aver presentato un documento catastale del suo cantone: “In Ecuador non esiste un catasto nazionale pertanto, dato che siamo in cinque in famiglia e in Ecuador ci sono 200 cantoni, avrei dovuto presentare oltre 1000 documenti certificati, un’impresa impossibile”. Una situazione simile a quella di una famiglia egiziana di cinque persone che era messa bene nella graduatoria, ma è stata esclusa: “Come possiamo produrre un documento che il nostro Paese non può rilasciarci?” si chiede il padre mentre pensa ai due figli malati di talassemia.

Nei giorni scorsi il Tar ha dato ragione al Comune respingendo il ricorso della signora Argiles. Ma, dice Di Guio, “la sentenza del Tar offre anche una soluzione al problema che il nostro sindaco non vuole vedere: suggerisce che in caso di impossibilità oggettiva, il console potrà certificare il fatto richiesto. Vedremo quale sarà la reazione del sindaco”.

guarda il video cliccando il link sotto riportato

Sorgente: Sesto San Giovanni, il documento è impossibile da avere: stranieri esclusi dall’assegnazione delle case popolari – Il Fatto Quotidiano

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