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ROMAChristian Solinas prosegue deciso verso una netta vittoria alle elezioni regionali sarde. Il candidato di centrodestra è nettamente in vantaggio rispetto al principale sfidante, Massimo Zedda (centrosinistra) anche se lo spoglio non è completo.

Lo scrutinio – che va estremamente a rilento (perché succede?) – ha smentito così nettamente le previsioni degli exit poll, che davano Solinas e Zedda divisi da un solo punto. Confermato lo schianto del Movimento 5 stelle rispetto alle politiche di un anno fa, un risultato che ha messo in moto all’interno dei pentastellati un processo ai vertici.

Lo spoglio in ogni caso procede lentissimo. Quando le sezioni scrutinate sono meno del 30 per cento (un risultato che però inizia ad essere rappresentativo), Solinas guida con 14 punti di vantaggio su Zedda e circa 37 punti sul candidato del Movimento 5 Stelle Francesco Desogus. Per Quorum/Youtrend il divario è ormai incolmabile.

Parziale anche il dato sulle singole liste, che al momento vede il Pd come primo partito, seguito da Lega e Forza Italia, poi il M5s appaiato al Partito sardo d’azione. Ma questi dati si potrebbero evolvere significativamente con le prossime ondate di sezioni scrutinate.

> LO SPOGLIO: TUTTI RISULTATI IN TEMPO REALE

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Desogus (M5s): “Era partita già persa in partenza”

“Sono già tornato al mio lavoro, in biblioteca… ora sono un semplice attivista. Il risultato delle regionali? Sapevamo che era una partita già persa in partenza”. Lo dice all’Adnkronos Francesco Desogus, il candidato del M5S alle regionali in Sardegna, analizzando la performance negativa del Movimento 5 Stelle.

L’esponente grillino sposa la riflessione di Luigi Di Maio, il quale ha parlato di M5S “vivo e vegeto” salutando con favore l’ingresso del Movimento in Consiglio regionale. “Siamo entrati in Regione e prima non c’eravamo. Questo è importante. Sapevamo che sarebbe stato molto difficile, abbiamo lavorato per ottenere il miglior risultato possibile”, sottolinea.

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Perché lo spoglio va a rilento? Dati aggregati, voto disgiunto e preferenze

Lo spoglio si preannuncia lunghissimo dal momento che la Regione ha deciso che i risultati dei Comuni saranno comunicati solo in forma aggregata: i Comuni con massimo 10 sezioni forniranno il dato solo una volta concluse le operazioni (100%), quelli tra 11 e 30 sezioni quando sarà raggiunto il 50% dello scrutinio, mentre per i centri maggiori quando si arriverà al 25%.

A questo si aggiunge la necessità di scrutinare ogni scheda contestualmente per i voti per il presidente e per i voti di lista, procedura lunga e complicata dal fatto che la legge elettorale sarda prevede il voto disgiunto (si può votare per un candidato presidente e una lista che non lo sostiene) e le preferenze, con controllo di genere: se la seconda preferenza è data a un candidato dello stesso sesso del primo, va annullata la seconda e non la prima.

Ognuno di questi elementi rende più lungo lo spoglio e più lenta la comunicazione dei dati. Che potrebbero arrivare poi tutti in un arco di tempo più breve.

Zedda vince nel comune più piccolo della regione

Baradili (Oristano), il Comune più piccolo della Sardegna (47 votanti su 76 aventi diritto), ha concluso le operazioni di scrutinio nell’unico seggio presente. In vantaggio Massimo Zedda (centrosinistra) con il 42,55%. Seguono Christian Solinas (centrodestra) e Francesco Desogus con entrambi il 23,4%. Poi Mauro Pili con Sardi liberi (8,51%), Vindice Lecis (Sinistra Sarda) con il 2,12%, quindi restano a zero Paolo Maninchedda (partito dei Sardi) e Andrea Murgia (Autodeterminazione).

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Exit poll: testa a testa tra Solinas (centrodestra) e Zedda (centrosinistra)

Alla chiusura delle urne, alle 22 di ieri, la Rai ha diffuso i suoi exit poll (a cura di Opinio Italia): si profila un testa a testa tra Christin Solinas (centrodestra) e Massimo Zedda (centrosinistra). La forbice delle preferenze del candidato di centrodestra oscillerebbe tra il 36,5 al 40,5%, mentre l’ex sindaco di Cagliari vede i suoi consensi oscillare tra il 35 e il 39%.

Diverso il peso del voto alle liste, dove il centrodestra unito trainato dalla Lega di Matteo Salvini è molto avanti rispetto al centrosinistra: andrebbe dal 43 al 47% contro il 27-31% del centrosinistra.

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Christian Solinas

Exit poll regionali Sardegna: crollo del Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle sarebbe sotto la soglia del 20%. La forbice è dal 14,5 al 18,5%. Un tracollo per il partito di Luigi Di Maio che nell’isola, alle ultime elezioni politiche, un anno fa, aveva ottenuto il 42,5% dei consensi. Con Francesco Desogus che riceve dal 13,5% al 17,5% dei consensi.

Per quanto riguarda le altre liste: Il Pd tra il 13 e il 17%, la Lega tra il 12 e il 16%, Forza Italia tra il 6 e il 10%, Fratelli D’Italia tra il 2 e il 5%.

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Elezioni Sardegna, i precedenti: regionali, europee e politiche

Alle elezioni politiche 2018, alla Camera, il M5s aveva ottenuto il 42,5%, la Lega 10,8% mentre Fi e Pd erano appaiati al 14,8%, con Fratelli d’Italia al 4,0%.

Cinque anni fa, alle regionali 2014, era un mondo assai diverso: non erano presenti né Lega (ancora non si era espansa al centro-sud) né M5s (Grillo non aveva concesso l’uso del simbolo). Il Pd allora era al 22%, Forza Italia al 18,52, Fdi al 2,82%.

Ancora diverso il risultato delle elezioni europee. Allora il M5s fu il secondo partito, con il 30,5%, mentre nell’elezione d’oro di Matteo Renzi il Pd toccò il 38,7%. Forza Italia in quell’occasione arrivò al 16,4% e la Lega non andò oltre l’1,4%, contro il 3,5% di Fratelli d’Italia.

Gli effetti sul voto della protesta dei pastori

Nella domenica di voto non ha dato tregua la protesta dei pastori per il prezzo del latte, di cui si vedranno gli effetti a risultati definitivi. Ieri, intorno alle 8.30, a seggi aperti, un camion cisterna che trasportava è stato bloccato nei pressi di Orune (Nuoro). Nell’assalto due uomini armati hanno costretto il conducente del camion a sversare il latte sulla strada. Molti allevatori hanno restituito le schede elettorali, disertando i seggi.

La vertenza sul prezzo del latte ovino è a un punto morto: l’intervento del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio aveva portato a una prima intesa, elevando il prezzo al litro dagli attuali 55 centesimi a 72. Ma i pastori hanno redatto una controproposta, chiedendo di portare subito il prezzo a 80 centesimi. Al tavolo convocato giovedì 21 al ministero, gli industriali non si sono presentati.

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Il dato sull’affluenza

L’affluenza complessiva alle urne è stata del 53,75% (790.347 votanti dei 1.470.401 aventi diritto), superiore dell’1,4% rispetto alle precedenti consultazioni regionali. L’affluenza più alta è stata registrata a Cagliari: sull’intero territorio comunale a urne chiuse è stata del 58,93%, quasi il 6% in più rispetto alla tornata elettorale del 2014. Nella città di Sassari ha votato il 55,38% degli aventi diritto, 60.126 elettori, a Nuoro il 47,92%, 15.001 elettori, ad Oristano il 57,01%, 15.946 elettori. È un piccolo paese dell’Oristanese, Bidonì, il comune nel quale l’affluenza registrata alle 22 è stata la più bassa dell’Isola (29,6%). Nella circoscrizione di Cagliari, invece, il numero maggiore dei votanti: Guamaggiore con il 72,9%.

Sorgente: Elezioni Sardegna, i risultati: Solinas verso la vittoria, netto vantaggio su Zedda. Schianto M5s – Repubblica.it

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