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L’appuntamento è fissato per le 13.30 nell’Aula di sant’Ivo alla Sapienza: 23 senatori dovranno decidere se mandare a processo o no il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato dal Tribunale di Catania di sequestro di persona aggravato per non aver fatto sbarcare 177 migranti dalla nave militare Diciotti

È il giorno della verità per Matteo Salvini. La Giunta per le Immunità di Palazzo Madama si riunirà alle 13.30 nell’Aula di sant’Ivo alla Sapienza per decidere se mandare a processo o no il vicepremier e ministro dell’Interno in merito alla vicenda della nave militare Diciotti: l’accusa nei suoi confronti è di sequestro di persona aggravato per non aver fatto sbarcare 177 migranti. Il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, dovrebbe fare una sua “breve replica” agli interventi che ci sono stati nei giorni scorsi da parte dei commissari, poi sono previste le dichiarazioni di voto e il voto finale sulla proposta presentata da Gasparri la scorsa settimana che è per dire no all’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’ Interno Matteo Salvini chiesta dal Tribunale di Catania.

L’ago della bilancia lo sposterà la “pattuglia” del M5S. Se, come voluto dal 59% dei votanti alla consultazione online sulla piattaforma Rousseaui pentastellati decideranno per il “no”, la Giunta avrà la maggioranza assoluta (16 o 17 senatori) per negare l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini. Nel remoto caso contrario, invece,  il drappello dei favorevoli all’autorizzazione a procedere saranno 13. Quello del M5S sarà quindi “un voto anche sull’operato dei loro al governo“, come ha sentenziato il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Le sue parole, più o meno apertamente, sono condivise anche dalla maggioranza dei Cinque Stelle, anche se una parte del Movimento rimane convinta che votare contro l’autorizzazione tradirebbe l’identità pentastellata.

Non è di questo avviso però, il ministro grillino per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, che in una intervista al Corriere della Sera ha sottolineato la necessità di”rispettare la base”, ovvero seguire la linea del no al processo emersa dal voto online su Rousseau: “Noi abbiamo sempre detto no a chi, dopo aver commesso un reato, intendeva farsi scudo con una carica politica. Questo è un caso diverso, ed è la prima volta. Perché stiamo parlando di un atto compiuto nell’esercizio della funzione di governo. Da non confondere con quanto previsto dall’articolo 68 che riguarda i parlamentari”, ha spiegato in merito alla consultazione di ieri del Movimento. E sull’ipotesi di espulsione per chi non si atterrà al voto degli attivist,  Fraccaro ha poi precisato: “Questo sarà deciso eventualmente dagli organi preposti. Certo, credo che i nostri parlamentari debbano rispettare la base”.

“Nel giro di due ore al massimo – assicura comunque Gasparri – si arriverà al voto, con scrutinio palese, cioè per alzata di mano“. La Giunta è composta da 23 senatori così ripartiti: 7 del M5S, 4 di FI, 4 del Pd, 4 del gruppo Lega-Partito sardo d’azione, 1 di Leu (Grasso), 1 del gruppo Misto (Gregorio De Falco ex M5S che ha già annunciato il suo sì all’autorizzazione a procedere per Salvini), 1 senatore delle Autonomie e 1 di Fratelli d’Italia. E i 5 stelle ovviamente fanno la differenza. Al momento sono d’accordo con Gasparri, cioè per il no all’autorizzazione: i 4 di Fi (non si sa se potrà partecipare alla seduta Grazia D’Angelo che è in maternità), 1 esponente di FdI, i 4 della Lega, 1 senatore delle Autonomie. Per un totale di 10 (o 9 a secondo della presenza o meno della D’Angelo). Gasparri, nonostante sia presidente (per prassi di solito non votano) dovrebbe votare in quanto relatore. Mentre sono favorevoli a far processare Matteo Salvini i 4 parlamentari del Pd, quello di LeU, De Falco.

Sorgente: Diciotti, oggi il voto in Giunta: l’ultima parola all’Aula con scrutinio palese – Il Fatto Quotidiano

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