Il seggio, vacante da 5 mesi, va attribuito rapidamente, e il ministro degli Affari europei sembra in pole position per occuparlo. Ma si aprirebbe poi il nodo della sua sostituzione
Dopo il veto leghista a Marcello Minenna, potrebbe essere l’attuale ministro degli Affari europei, Paolo Savona, il nuovo candidato alla guida della Consob. La voce circola con una certa insistenza tra i palazzi romani, ma per ora non trova conferme ufficiali. Di certo, se fosse confermata la nomina, si aprirebbe poi il nodo del sostituto, che rischierebbe di creare una nuova frattura tra M5s e Lega.
Savona, di sicuro, ha quel curriculum “di alto profilo” richiesto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il nuovo presidente della Consob, ma è anche vero che Proprio Mattarella aveva bloccato la nomina di Savona a ministro dell’Economia. Ma con il trasloco all’autorità di vigilanza bancaria l’82enne economista troverebbe finalmente spazio in un settore di sua competenza, dopo mesi di “malessere” nell’esecutivo.
L’ipotesi non viene confermata né da Savona né dall’esecutivo, ma per riempire il vuoto lasciato da Mario Nava, dimessosi il 13 settembre, al governo serve un nome. E serve presto. Tanto che lo stesso Luigi Di Maio ha confermato che “dobbiamo chiudere il prima possibile, la settimana che sta per cominciare è quella decisiva per Consob”.
E se per fonti della maggioranza non preoccupa più di tanto la successione di Savona agli Affari europei, perché la delega potrebbe essere assunta ad interim da Conte, potrebbe anche aprirsi una frattura tra i due alleati di governo: muovendo una pedina il rischio è infatti quello di uno spostamento di equilibri tale da rendere instabile tutta l’impalcatura di governo. Soprattutto perché il ministero di raccordo con l’Europa potrebbe essere interessante in vista delle elezioni europee. Così iniziano già a circolare nomi di possibili papabili per sostituire Savona: uno dei candidati potrebbe essere ad esempio Luigi Zingales, economista europeista cofondatore, nel 2012, del movimento “Fare per Fermare il Declino”.
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