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Mentre infuria la polemica sulla dichiarazione del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti rilasciata ieri durante la sua visita ad Afragola, comune in provincia di Napoli (“ci vuole l’impegno del Sud, vi dovete impegnare forte, questo ci vuole”, il ministro si difende. E in un post pubblicato su Facebook spiega di “non essere ostile al Sud” e che “sarebbe assurdo pensarlo”. “Leggo post e commenti infiammati sulle mie parole di ieri ad Afragola, in Campania. Un video decontestualizzato che sta girando sul web viene usato per rappresentare un ministro ostile al Mezzogiorno, alle sue donne e ai suoi uomini. E io non lo sono – scrive il ministro -. Sarebbe ridicolo pensarlo. Conosco benissimo i sacrifici di migliaia di insegnanti spostati al Nord, a centinaia di chilometri dalle proprie case. Da Provveditore ne ho incontrati tanti. Conosco le realtà di eccellenza che sono al Sud, nella Scuola come nell’Università e nella Ricerca”.

“Al Sud servono fondi, certo. Come ovunque. Ne sono consapevole. Ma so anche – insiste il ministro – che da soli non bastano. È quello che ho detto ieri. Occorre anche credere in se stessi, lottare, rimboccarsi e maniche. Bisogna saper utilizzare meglio le risorse economiche. Sono le persone a fare la differenza. E il Sud è pieno di eccellenze. Dobbiamo puntarci e valorizzarle. Farle emergere. Utilizzarle come traino. Forse a qualcuno non fa comodo farlo”, sottolinea Bussetti.

Il caso è esploso ieri quando durante la visita ad Afragola, il ministro leghista, alla domanda di un cronista dell’emittente locale NanoTv se servissero più fondi al Sud per recuperare il gap con le scuole del Nord, aveva risposto: “No, ci vuole l’impegno del Sud, vi dovete impegnare forte, questo ci vuole”. Non più fondi quindi ma “impegno, lavoro e sacrificio”. Una risposta ripresa in un video che ha trovato rapida diffusione sui social network e che da alcuni è stata interpretata come “sprezzante” nei confronti del Mezzogiorno.

Dura la reazione dell’Associazione nazionale dei presidi, guidata da Antonello Giannelli: “Il ministro dell’istruzione non può delegittimare il personale ‘del Sud’ usando espressioni divisive che lasciano intendere che nel Sud non ci si impegna adeguatamente – spiega Giannelli -. Forse il ministro ignora che in molte aree del sud le scuole sono l’unico avamposto dello Stato. Delegittimare chi vi lavora significa screditare ed è inaccettabile”.

Tra i più critici spicca il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che scrive: “Questo è il ministro dell’istruzione del governo del cambiamento. Parole di chi non conosce storie e fatti e, quindi, ignorando il Sud è un ministro dell’ignoranza. Tono e sguardo – scrive de Magistris – evidenziano il suo disprezzo per le nostre terre. Provo vergogna per come sta cadendo in basso il nostro Paese”.

Quelle del ministro Bussetti sono “parole indegne” per Valeria Ciarambino, consigliere regionale campano del Movimento 5 Stelle e, nel 2015, candidata pentastellata alla presidenza della Regione Campania, mentre la senatrice Simona Malpezzi annuncia un’interrogazione urgente del Gruppo Pd al ministro. Piovono critiche anche da Forza Italia con Mara Carfagna che definisce le parole di Bussetti “offensive per l’intero Sud e, pertanto, irricevibili”.

Non perdonano neanche i consiglieri regionali campani del M5S: “Prima di rimettere piede un’altra volta in Campania o in qualunque altra regione del Sud, dovrebbe recitare un profondo mea culpa e scusarsi con l’intera categoria di insegnanti. Altrimenti dimostra di non essere degno della poltrona su cui oggi siede”. Anche un campano doc come Gigi D’Alessio, parlando con l’Adnkronos definisce la frase del ministro “fuori luogo”. “E’ sempre facile sparare sui meridionali e mii sembra giusto che si incazzino i sindaci del Sud e i presidi – dice il cantante -. Secondo me la frase del ministro Bussetti è fuori luogo. Credo che il Sud sia stato abbandonato per tanti anni dalla politica e un’iniezione di economia non sarebbe male”.

Difende invece il ministro, il vicepremier Luigi Di Maio: “Se un ministro dice una fesseria sulla scuola, chiede scusa. Punto – scrive su Facebook -. Caro Marco, siamo noi al governo che evidentemente dobbiamo impegnarci sempre di più. Soprattutto sulla scuola, che richiede interventi storici per le condizioni veramente indegne in cui versano tante strutture”. Quindi aggiunge: “Ci sono insegnanti che si svegliano alle 5 del mattino per preparare la lezione, per studiare e aggiornarsi, per conciliare i tempi del lavoro con quelli per la famiglia. Loro sì che hanno diritto di dirci ‘impegnatevi di più’. Noi no”.

Tende la mano a Bussetti anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Sud, Pina Castiello – presente nel momento dell’intervista: “Bussetti non ha mai detto che al Sud non occorrono fondi per la scuola. Anzi, ha precisato che gli stessi ci sono e che arriveranno copiosi. Il ministro ha solo aggiunto che il Sud, all’arrivo dei fondi, dato per scontato, deve saper associare una virtuosa politica organizzativa, facendo leva sulle tante eccellenze che il Mezzogiorno può vantare anche nel comparto scolastico”.

Sorgente: Bussetti si difende

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