0 5 minuti 2 settimane

In Vigilanza con il dg Rossi negati la censura a Scurati e le condotte antisindacali per lo sciopero dei giornalisti. E RaiNews dedica 46 minuti a Meloni. Il contentino: Insider di Saviano torna in palinsesto

ROMA — Uno schiaffo al Parlamento. E, pressoché in contemporanea, un messaggio chiaro contro chiunque in Rai osi dissentire, denunciare la riduzione al silenzio delle voci libere. È la risposta offerta ieri in Vigilanza dai vertici del Servizio pubblico chiamati a riferire sul caso Scurati.

Attesi a palazzo San Macuto per spiegare la censura, l’ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi neppure accennano — nelle relazioni iniziali — al monologo sul 25 Aprile cancellato dal programma ‘Che sarà’. Non solo. Proprio negli stessi minuti in cui il duo meloniano vantava le magnifiche sorti e progressive della Tv di Stato a trazione sovranista, le agenzie battevano la notizia dell’apertura di un procedimento disciplinare per Serena Bortone, accusata di aver annunciato su Instagram l’inspiegabile annullamento dell’intervento dello scrittore.

Rossi e Sergio parlano invece di piani industriali e immobiliari, di ascolti e pubblicità in crescita in barba ai dati Auditel che dicono il contrario. Puntando il dito, il primo, contro «l’accanimento distruttivo di cui la Rai è vittima», basato su «fantasiose ricostruzioni» e «infamanti accuse che ne danneggiano reputazione e valore»; il secondo invitando a tutelarla da «ogni azione distruttiva, autodistruttiva e denigratoria».

Un ribaltamento della realtà, che le opposizioni contestano. Obbligandoli a replicare. «Il procedimento contro Bortone è un atto gravissimo», protesta il verde Angelo Bonelli: «Un messaggio chiaro ai giornalisti che vogliono esercitare la professione in libertà. Stiamo entrando in una fase molto cupa per la democrazia, la cui responsabilità è in capo non solo ai dirigenti Rai, ma anche alla presidente Meloni che la controlla». E che l’ha ormai trasformata in megafono di propaganda, come dimostrano i 46 minuti di diretta dedicati da Rainenews24 al suo discorso sul premierato tenuto al convegno di ieri alla Camera. Ancor più duro il dem Francesco Verducci: «È questa gestione che sta gettando discredito, umiliando il servizio pubblico. L’autonomia e la libertà d’informazione sono continuamente sotto attacco. Lo sciopero di lunedì ha portato alla luce un’enormità di tentativi di intimidazione e condizionamento nei confronti dei cronisti. Vogliamo chiarezza su ognuno dei casi denunciati e sulla censura perpetrata nei confronti di Scurati».

Le risposte sono tutte elusive e in larga parte contraddittorie. Quanto allo scrittore, «non è stata vietata né la partecipazione né la lettura del monologo», ribatte l’ad, «è stato l’autore a decidere di non prendere più parte» alla trasmissione. Il suo intervento era difatti previsto «a titolo gratuito», insiste Sergio, poiché «interessato a un periodo di promozione di una graphic novel prenotabile dal 19 aprile e di una fiction tratta dalla sua opera». Quindi non era a causa di un compenso troppo alto se era stato cancellato, come sostenuto a caldo dal capo degli Approfondimenti Paolo Corsini.

Quanto a Bortone, «si tratta solo di una lettera di contestazione per il post pubblicato sui social in violazione della normativa della policy aziendale: ci sono regole che devono essere rispettate da tutti i dipendenti», prosegue l’ad. Valide per i vertici «come per l’ultimo degli assunti», rincara Rossi. E pure la conduttrice è sistemata.

Ma è sullo sciopero che il dg si supera. «Non c’è stato alcun comportamento antisindacale», incalza, «ma la spontanea presenza di numerosi giornalisti che ha consentito la messa in onda dei Tg. Se l’adesione fosse stata più alta, non sarebbe stato possibile». Una presenza «legittima, come previsto da una sentenza della Cassazione del ‘69 che ha equiparato il diritto di scioperare a quello di non farlo». E pazienza se a non lavorare è stato «il 71% di chi era in turno quel giorno». TeleMeloni ha dimostrato che una minoranza può decidere per tutti. Con una chicca annunciata sul finale: Insider di Roberto Saviano, soppresso l’anno scorso, tornerà in palinsesto. Come a dire: visto quanto siamo pluralisti noi?

Sorgente: Rai, la vendetta dell’ad Sergio: “Procedimento per Bortone” – la Repubblica