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MADRID. – Nel consueto punto stampa mattutino, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha “girato” al Ministero della Difesa la domanda se la parità nucleare tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti sia stata danneggiata dopo l’attacco dei droni ucraini nel territorio di Krasnodar. 

“La domanda – è specifica – ha affermato Peskov –. Vi consiglio di rivolgerla al nostro dipartimento della Difesa”. Domenica infatti Mosca ha affermato che un attacco di droni ucraini avrebbe danneggiato la stazione radar dell’oblast di Krasnodar che fa parte del sistema di allerta precoce russo e che dovrebbe contrastare un potenziale attacco missilistico strategico.

Sempre oggi il viceministro degli Esteri della Federazione Russa Sergei Ryabkov ha affermato che l’inclusione della Bielorussia nella seconda fase delle esercitazioni russe sull’uso delle forze nucleari non strategiche “non viola le disposizioni del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari” in quanto “noi e la Bielorussia siamo parte integrante dello Stato dell’Unione, e abbiamo un perimetro comune per garantire la sicurezza militare”.

Al contrario, ha aggiunto Ryabkov, le iniziative della Nato di schierare testate atomiche in paesi dell’Est sarebbe una palese violazione del Trattato in questione.

Dito puntato contro l’occidente anche da parte del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, secondo il quale ha affermato di ritenere altamente probabile che gli Stati Uniti chiedano a breve ad altri paesi asiatici, oltre alle Filippine, di fornire territorio per lo spiegamento di missili a medio e corto raggio.

“Gli americani – ha argomentato Lavrov – si sono ritirati dal trattato INF per sviluppare ora nuovi spazi” per lo schieramento di armi anche nucleari “comprese le Filippine. E sono sicuro che anche altri paesi della regione Asia-Pacifico riceveranno richieste di ospitalità territorio per tipi simili di armi”, ha detto Lavrov durante una tavola rotonda degli ambasciatori sulla risoluzione della situazione in Ucraina. 

Il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) venne siglato a Washington l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11-12 ottobre 1986) tenutosi tra i due Capi di Stato di Stati Uniti d’America e Unione Sovietica. Il trattato fu il primo frutto del cambio al vertice dell’Unione sovietica: esso pose fine alla vicenda degli euromissili, ovvero dei missili nucleari a raggio intermedio installati da USA e URSS sul territorio europeo.

Sorgente: Armi nucleari, Mosca: “Valutare se parità con Usa sia stata danneggiata” – La Voce d’Italia


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