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Dalla Palestina arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d’Italia per contestare la partecipazione della squadra israeliana. Mentre Israele intensifica il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza, il Giro d’Italia accoglie la sua squadra a braccia aperte.

Dal al 26 maggio, dal nord al sud, nelle città e nelle province, non lasciamo passare in silenzio Team Genocidio.

» Vedi il percorso di quest’anno.

» Lasciati ispirare dalle grandi mobilitazioni del passato.

Ma non finisce qua!

Il Tour de France parte quest’anno dall’Italia, dal 29 giugno al 2 luglio con tappe in Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte.

» Vedi il percorso del Tour de France in Italia.

Chiudiamo la strada al genocidio!

Per maggiori informazioni e per segnalare le mobilitazioni: [email protected]

L’appello palestinese:

Giro d’Italia and Tour de France: Strade chiuse al genocidio

È plausibile che Israele stia commettendo un genocidio contro i palestinesi a Gaza, come stabilito dalla Corte internazionale di giustizia. Gli organismi sportivi internazionali hanno l’obbligo morale di adottare tutte le misure per prevenire il genocidio, pena il rischio di essere ritenuti penalmente responsabili.

Eppure, due delle gare ciclistiche più importanti del mondo consentiranno al Team Genocidio di partecipare, permettendo a Israele di coprire i suoi crimini più gravi con lo sport.

Il Giro d’Italia (4 – 26 maggio) e il Tour de France (29 giugno – 21 luglio) stanno premiando vergognosamente la squadra ciclistica sponsorizzata dal governo israeliano, anche mentre Israele uccide più di 33.000 palestinesi a Gaza, anche mentre utilizza intenzionalmente la fame come arma di guerra per provocare una carestia a Gaza, anche mentre spara deliberatamente sui palestinesi che cercano disperatamente i pochi aiuti che entrano a Gaza e sugli operatori umanitari che li forniscono, anche mentre commette uno sporticidio, uccidendo gli atleti palestinesi e distruggendo gli impianti sportivi palestinesi.

La squadra ciclistica israeliana è stata creata dal miliardario canadese-israeliano Sylvan Adams con l’obiettivo dichiarato di fare sportswashing del regime israeliano che da 75 anni è responsabile di un’occupazione militare e del crimine di apartheid, e ora anche di un genocidio. Adams ha descritto il genocidio di Israele contro i palestinesi a Gaza in termini vergognosamente razzisti come “il bene contro male e la civiltà contro le barbarie”. Ha definito i leader mondiali “utili idioti” semplicemente per aver esortato Israele a fermare “questa uccisione di donne, bambini e neonati”.

Israele è in grado di commettere questo genocidio trasmesso in diretta e portare avanti in totale impunità quello che Amnesty International e Human Rights Watch hanno stabilito essere da 75 anni un regime di apartheid per il fallimento degli organismi internazionali nel sostenere il diritto internazionale e sanzionare Israele.

L’UCI, l’organismo internazionale che governa il ciclismo, afferma di essere una “organizzazione politicamente neutrale”. L’UCI ha immediatamente sanzionato la Russia pochi giorni dopo l’inizio della sua aggressione illegale contro l’Ucraina, sospendendo tutte le squadre russe e bielorusse e vietando tutti gli eventi UCI in Russia e Bielorussia. Eppure, in una dimostrazione della tipica ipocrisia occidentale, l’UCI non solo ha chiuso un occhio sulla storia decennale di gravi crimini contro i palestinesi da parte di Israele, ma ora sta contribuendo allo sportswashing del genocidio israeliano a Gaza.

Questa non è la prima volta che l’UCI, il Giro d’Italia e il Tour de France si rendono complici della ripulitura dell’immagine di Israele attraverso lo sport  e dei suoi gravi crimini contro i palestinesi. Salutiamo i tanti gruppi e appassionati di ciclismo in Italia e Francia che hanno organizzato proteste contro la partecipazione del Team Apartheid Israel lungo i percorsi del Giro d’Italia e del Tour de France.

Gli ipocriti organismi sportivi internazionali adempiranno al loro obbligo di escludere dallo sport Israele genocida solo se li costringiamo, come ha detto il giornalista sportivo Dave Zirin. Allora facciamolo.

Facciamo appello per intensificare le proteste lungo le tappe del Giro d’Italia e del Tour de France, anche alla partenza di quest’ultimo dall’Italia. Assicuriamoci che le strade siano chiuse a chi commette un genocidio.

Unisciti a noi e contribuisci a garantire che l’UCI, il Giro d’Italia e il Tour de France ricevano il messaggio: nel ciclismo non c’è posto per il genocidio.

Per ulteriori informazioni sulle mobilitazioni del Giro d’Italia e del Tour de France, contattateci a: [email protected]

Sorgente: Giro d’Italia: Strada chiusa al genocidio – BDS Italia

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2 commenti su “Giro d’Italia: Strada chiusa al genocidio – BDS Italia

  1. Comprendo bene l’orrore e la gravità di quello che sta succedendo a Gaza però proprio perchè si cerca la pace non bisogna cadere nell’errore che essere nati Ebrei diventi una colpa

  2. In riferimento a questo articolo non leggo da nessuna parte che essere ebreo sia una colpa, onestamente non vedo dove leggi questa cosa . Quello che dici si chiama razzismo. Nuovaresistenza.org è un sito anti-razzista e anti-fascista. Comunicaci le frasi razziste in questo articolo in modo che possiamo verificare ed eventualmente cancellarlo. Grazie