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Sarebbe stato il leader dell’opposizione a Putin in Russia, ma nessuno dice che il suo movimento politico prendeva meno dello 0,5 %.

di Sandro Valentini

La vera opposizione in Russia è rappresentata dal Partito comunista della Federazione di Russia attestato tra il 18/20%, principale forza di opposizione alla Duma (il Parlamento) di cui nessuno stranamente (ma non è così tanto strano) parla. Mica si può dire che gli oppositori a Putin, che presentano una loro candidatura alle presidenziali, sono i comunisti! Meglio la icona Navalny, con una storia neonazista e nazionalista alle spalle, sostenuto dagli oligarchi in esilio, xenofobo (anti islamico e asiatico e fautore di un integralismo ortodosso) ma amico dell’Occidente, in particolare della Cia.

Si dice, però è stato arrestato. Ma dopo la farsa dell’attentato Putin lo ha lasciato a curarsi in Germania. Ma decise di rientrare in Russia nonostante fosse accusato (e vi erano le prove) di truffa e di evasione fiscale. (alla faccia della sua lotta contro la corruzione!) dove in un regolare processo si beccò 9 anni di reclusione. Solo successivamente si prese altri 19 anni per crimini politici. L’estremismo di matrice nazifascista è in Russia vietato e condannato severamente.
Così è stato rinchiuso in un normale carcere (non sorvegliato speciale) in Siberia nel circolo polare artico in una zona dove vivono molti russi. Basta vedere gli insediamenti degli ultimi venti anni in Siberia per lo sfruttamento di quella immensa area geografica ricchissima di materie prime.
In carcere, come tutti gli altri carcerati, poteva avere regolari contatti con il mondo esterno. Riceveva visite e disponeva di un telefonino attraverso il quale inviava foto e sue dichiarazioni. Mica era sottoposto al 41bis come avviene in Italia e non era in isolamento ma trattato come tutti gli altri detenuti.
Veniamo ora alla sua morte. Per quale irrazionale ragione Putin poteva volere la sua morte? In un contesto tra l’altro di grande offensiva mediatica, politica e diplomatica che sta conducendo e di importanti risultati militari in Ucraina? È un rozzo? Un cretino? Non so come sia morto Navalny (tra l’altro in un carcere per crimini comuni possono accadere molte cose) ma di certo la sua morte era più utile a quell’Occidente collettivo che vuole continuare la guerra ibrida alla Russia. Vivo non era più utile, da morto invece poteva diventare una icona per la libertà e la democrazia su cui costruire una campagna propagandistica che sia in parte da contrappeso agli innegabili successi di Putin.
La sua morte è stata progettata o si è voluto sfruttare solo una ghiotta occasione? Non lo so ma il risultato è lo stesso.

Sorgente: Facebook – Sandro Valentini

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