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Le notizie di venerdì 19 gennaio sul conflitto tra Israele e Hamas, in diretta

• È il 105° giorno di guerra: 24.620 palestinesi morti, di cui circa 10 mila bambini, secondo Hamas. In Israele, 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre.
• Usa: «Lanciati missili contro gli Houthi». Quinto attacco in una settimana.
• Netanyahu: «Mi oppongo a uno stato palestinese». La Casa Bianca: «Biden crede in una soluzione a due Stati».
• Perché l’Iran ha colpito il Pakistan, cosa c’entra con Hezbollah e Hamas.

Ore 10:13 – Israele: «Ucciso a Gaza il vice capo della propaganda della jihad islamica»

Ore 10:03 – Agenzia palestinese Wafa: «Uccisi 12 cittadini vicino ad ospedale Shifa»

L’agenzia palestinese Wafa ha detto che «almeno 12 cittadini sono stati» uccisi e «altri sono rimasti feriti» da un raid dell’aviazione israeliana su uno stabile «residenziale vicino all’ospedale Shifa» a Gaza City. Secondo la stessa fonte nelle ultime ore «sono stati uccisi 77 cittadini e decine i feriti» tra cui «bambini e donne» dal «continuo bombardamento da parte degli aerei, dell’artiglieria e delle cannoniere navali dell’occupazione israeliana sulla Gaza Striscia».

Ore 09:46 – «Ripresi i bombardamenti israeliani nel sud del Libano»

Sono ripresi stamani i bombardamenti israeliani nel sud del Libano dopo alcune ore di pausa. Lo riferiscono media libanesi secondo cui sono state colpite località a ridosso della linea del fronte tra Israele e gli Hezbollah, alleati di Hamas e Iran. Al momento non si hanno notizie di vittime.

APPROFONDISCI CON IL PODCAST

Ore 09:34 – Gli Houthi promettono un passaggio sicuro a navi russe e cinesi

Gli Houthi promettono un passaggio sicuro per le navi russe e cinesi attraverso il Mar Rosso, dove il gruppo yemenita sostenuto dall’Iran ha effettuato attacchi contro navi commerciali in solidarietà con i palestinesi a Gaza. In un’intervista pubblicata oggi dall’outlet russo Izvestia, ripreso dal Guardian, Mohammed al-Bukhaiti ha insistito che le acque intorno allo Yemen saranno sicure finchè le navi non saranno collegate ad alcuni paesi, in particolare Israele. «Per tutti gli altri paesi, comprese Russia e Cina, le loro spedizioni nella regione non sono minacciate. Inoltre, siamo pronti a garantire il passaggio sicuro delle loro navi nel Mar Rosso, perché la libera navigazione svolge un ruolo significativo per il nostro Paese», ha affermato.

Ore 09:12 – Tajani: «Pronti a inviare italiani in missione Onu a Gaza»

«Gli oltre 1.000 militari italiani in Libano sono là per una missione dell’Onu. Qualora servisse a Gaza, in una fase di transizione, una missione di pace, noi siamo pronti a inviare i nostri militari con l’Onu come portatori di pace. Non c’è nessuna richiesta americana di allargare la missione libanese al riguardo». Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai microfoni di Radio24.

Ore 07:55 – Il primo compleanno di Kfir, il più piccolo degli ostaggi di Hamas: amore, rabbia e palloncini

(Davide Frattini) I palloncini arancioni volano in un cielo sopra Tel Aviv così azzurro che fa ancora più male, sarebbe stata una bella giornata. I palloncini arancioni riempiono la saletta dell’asilo al kibbutz Nir Oz, avrebbe dovuto essere una giornata normale. Tal Mosseri — uno dei personaggi televisivi più amati dai bambini — canta «mi chiamano gingi», il nomignolo in ebraico per i rossi di capelli. Il piccolo Kfir Bibas è ormai il pel di carota che tutti gli israeliani vorrebbero coccolare, il protagonista di una favola dell’orrore con il Paese in angoscia per il lieto fine.

Qui l’articolo completo.

Ore 07:54 – I fronti aperti in Medio Oriente, dal Mediterraneo all’Oceano Indiano: guerre, terrorismo, lotte per procura

(Guido Olimpio) Il direttore della Cia William Burns si è recato a Mogadiscio, Somalia. Una visita ufficiale che evidenzia uno dei punti di un fronte bellico esteso. Parte dal Mediterraneo e si spinge fino all’Oceano Indiano.

Israele è in guerra con i palestinesi di Hamas a Gaza, l’Hezbollah libanese, le milizie filoiraniane e il regime siriano. Il duello è continuo con Teheran: in modo diretto oppure attraverso una «lotta per procura».

Qui l’articolo completo.

Ore 07:48 – Idf annuncia la morte di un soldato, 194 le vittime israeliana a Gaza

L’Idf ha annunciato la morte di un soldato, deceduto mercoledì a causa delle ferite riportate durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza. Il decesso di Ori Gerby, 20 anni, sergente dell’unità di ricognizione della Brigata Givati, di Herzliya, porta a 194 il numero dei militari israeliani uccise nell’offensiva di terra a Gaza contro Hamas.

Ore 07:44 – Proteste a Tel Aviv, in migliaia chiedono il cessate il fuoco

Migliaia di persone si sono riunite a Tel Aviv ieri sera tardi per chiedere il cessate il fuoco a Gaza e la pace con i palestinesi. Le manifestazioni si stanno svolgendo di nuovo in Israele mentre cresce la rabbia nei confronti dell’amministrazione Netanyahu che non è riuscita a liberare i prigionieri nonostante la guerra devastante. Durante le proteste erano presenti anche alcune famiglie dei prigionieri, con molti manifestanti che portavano cartelli con la scritta “La pace inizia con la speranza” e “La pace è l’unica soluzione”». «La gente dice che solo la pace porterà sicurezza a Israele», ha riferito l al Jazeera. «Ci viene detto che molti non portano bandiere palestinesi perché hanno paura di poter essere arrestati».

Ore 06:43 – Ribelli Houthi: garantiamo il passaggio sicuro nel Mar Rosso a navi cinesi e russe

I ribelli yemeniti Houthi garantiscono un «passaggio sicuro» nel Mar Rosso alle navi cinesi e russe. Lo ha detto Mohammed al Bukhaiti, uno dei leader dell’ufficio politico dei miliziani sciiti filo iraniani, al quotidiano russo «Izvestia». «La follia e l’idiozia degli Stati Uniti e del Regno Unito si sono ritorte contro di loro: d’ora in poi nessuna delle loro navi potrà attraversare una delle principali rotte commerciali al mondo. Le perdite per i Paesi aggressori sono superiori a quelle dello Yemen », ha detto al Bukhaiti. «Per altri Paesi, tra cui Cina e Russia, il trasporto marittimo nella regione non è a rischio. Inoltre, siamo anche pronti a garantire il passaggio sicuro delle loro navi nel Mar Rosso», ha aggiunto il rappresentante degli Houthi. «Ma le navi israeliane, o quelle che hanno anche un debole legame con Israele, non avranno la minima possibilità’ di attraversare il Mar Rosso», ha sottolineato al Bukhaiti.

Ore 06:15 – Mahmoud Abbas: «Pace solo con la creazione di uno stato palestinese»

«Non ci sarà nessuna sicurezza e stabilità nella regione senza l’istituzione di uno Stato palestinese indipendente, con Gerusalemme Est come capitale nei confini del 1967». Lo ha affermato il portavoce ufficiale del presidente palestinese Mahmoud Abbas, come riferisce l’agenzia di stampa statale Wafa (citata da Al Jazeera). «L’intera regione – ha aggiunto – è sull’orlo di un’eruzione vulcanica a causa delle politiche aggressive perseguite dalle autorità di occupazione israeliane contro il popolo palestinese e i suoi diritti legittimi». La dichiarazione fa seguito alle parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha ribadito la sua opposizione allo Stato palestinese in un discorso sulla guerra a Gaza.

Ore 02:19 – Usa confermano attacco Houthi contro una nave mercantile americana

Gli Usa hanno confermato un nuovo attacco dei ribelli Houthi contro una loro nave. «Non ci sono stati né feriti né danni», riferisce il comando centrale Centcom. Secondo quanto riferito, i miliziani Houthi hanno preso di mira una nave mercantile americana. L’equipaggio della nave, la Chem Ranger, «ha visto i missili colpire l’acqua vicino alla nave» e «non ci sono notizie di feriti o danni», la nave ha «proseguito la sua rotta».

Ore 01:07 – Tel Aviv, 7 arresti a manifestazione per la liberazione degli ostaggi di Hamas

La polizia israeliana ha arrestato sette persone a Tel Aviv durante una manifestazione per chiedere al governo guidato da Benjamin Netanyahu di raggiungere un accordo per garantire il ritorno delle decine di ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani. Secondo i rappresentanti dell’organizzazione che coordina le proteste, alcuni degli arrestati sono parenti degli ostaggi israeliani.

Sorgente: Tajani: «Pronti a inviare militari italiani a Gaza sotto egida Onu»

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