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Il titolare della Difesa ha parlato di «gruppi di magistrati» ostili all’esecutivo. Pd e M5S: chiarisca in Aula

di Paola Di Caro

Nessuno aveva dubbi, forse nemmeno lui: le parole che Guido Crosetto ha pronunciato in un’intervista al Corriere della Sera — paventando un attacco da settori della magistratura contro il governo — hanno scatenato una polemica feroce. Tre i fronti per il ministro della Difesa, che si è detto disponibile a presentarsi per audizioni in commissione Antimafia o al Copasir. Uno è quello delle opposizioni (tranne Iv), che lo attaccano dicendo che o si portano le prove di certi presunti «complotti», o si tratta di «affermazioni gravissime» o perfino di «chiacchiere da bar», come da accusa di Carlo Calenda. E ne chiedono appunto la presenza in Parlamento.

Le reazioni

L’altro fronte è naturalmente quello dei magistrati. Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia è durissimo: «È fuorviante l’idea di una magistratura che rema contro, che possa anche farsi opposizione politico-partitica. Sono fake news che non hanno fondamento», gravi e che «fanno male alle istituzioni». Seguite da una mozione unitaria, adottata dall’assemblea straordinaria convocata sul caso della magistrata Iolanda Apostolico, che afferma che c’è «preoccupazione per gli attacchi da esponenti del governo, l’indipendenza delle toghe è il fondamento della moderna democrazia».

C’è infine il fronte interno alla maggioranza. Difficile che un ministro di quel calibro possa spingersi a tanto senza che i vertici sappiano, ma in pubblico tutti tacciono, tranne l’Udc con Cesa e FI: «Credo che Crosetto sappia quello che dice. In ogni caso — afferma Antonio Tajani — noi da tempo diciamo che la riforma della Giustizia sia penale che civile deve essere il terzo pilastro del rinnovamento istituzionale, assieme a premierato e autonomia. È fondamentale».

Ma l’opposizione attacca. Si parte dal leader di +Europa Benedetto Della Vedova che chiede per primo chiarezza, seguito da Debora Serracchiani del Pd che intima: se sa parli, altrimenti «la smetta di lanciare accuse e minacce». Duro il leader del M5S Conte: «L’accusa ai magistrati è gravissima, tanto più da un ministro: sostenere che correnti della magistratura si riuniscono per deliberare “opposizione” a un governo giudicato “antidemocratico” significa accusare una parte della magistratura di finalità “eversive”. Se il ministro ha informazioni così gravi, deve andare immediatamente in Procura». E d’accordo sono anche Fratoianni e Bonelli (Avs).

La replica

Allora Crosetto — anche dopo lo stimolo di Matteo Renzi che non lo rimprovera ma accusa al contrario il governo di non portare avanti «la riforma della giustizia» — replica su X. «Tutto ho fatto, tranne che minacciare o delegittimare qualcuno», dice prima di citare i casi Tortora, Mannino, Mori e le accuse di Palamara. E aggiunge: «Ho fatto quel passaggio non superficialmente» con fiducia nella magistratura e quindi «indignato qualora fosse vero quanto mi è stato riferito». Notizie «riferite da persone credibili, gravi se confermate». Sulle quali si impegna a riferire o al Copasir (dove le audizioni non sono pubbliche) o all’Antimafia (dove possono esserlo), per «ragioni di riservatezza e di verifica delle notizie che ho ricevuto».

Gli episodi

L’Antimafia si prepara ad accogliere richieste ufficiali (che arriveranno) e dall’entourage della Difesa filtrano indiscrezioni su alcune uscite che avrebbero preoccupato il ministro, come un «commento incredibile» sulla rivista di Magistratura democratica di Nello Rossi, magistrato in pensione, che parla di «interventi non da burocrati» a difesa della Costituzione, ma anche lo stesso congresso della corrente Area di settembre in cui si evoca secondo il ministro la «funzione anti maggioritaria» della magistratura e «l’opposizione a questo governo». Poi c’è quello che resta riservato. Per ora.

Sorgente: Scontro sulle accuse di Crosetto alla magistratura. L’Anm: fake news. Lui: fonti credibili

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