0 3 minuti 10 mesi

di Elisa Angelone

 

La notizia diffusa ieri sera sul presunto arresto del generale Sergej Surovikin, nel mirino della stampa occidentale e dei media di opposizione russi per il sospetto parteggiamento per la cosiddetta “ribellione” di Evgeny Prigozhin, sarebbe stata smentita da un altro comandante militare, il generale Andrej Judin, anch’egli presumibilmente coinvolto nella vicenda, nonché dalla figlia dello stesso Surovikin. Dichiarazioni avallate da altre fonti che ricordano come la diffamazione ai danni di esponenti delle FFAA russe e sulla cosiddetta Operazione Militare Speciale comporti in Russia fino a 15 anni di carcere. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ieri aveva definito “speculazioni e dicerie” le accuse nei confronti del “generale Armageddon”, si è oggi limitato ad indirizzare le domande sul suo conto al ministero della Difesa. A quanti insinuano una possibile rottura della fiducia di Vladimir Putin nell’ex comandante della FFAA russe, Peskov ha chiarito che il presidente russo “lavora principalmente con il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore”. Nel frattempo il FT corregge appena il tiro, scrivendo che la scomparsa di Surovikin dalla scena potrebbe spiegarsi con presunte pressioni cui il generale sarebbe sottoposto per la sua “amicizia con Prigozhin”. La confusione insomma, regna sovrana. Anche per quanto riguarda il destino del capo della Wagner, sulla cui esatta ubicazione il Cremlino continua a non esprimersi. Qualche dettaglio arriva da Andrej Kartapolov, capo della Commissione Difesa della Duma, che lascia intendere che dietro l’accaduto vi sarebbe la volontà di Prigozhin di mantenere l’indipendenza delle proprie truppe dall’esercito russo – indipendenza cui il governo russo aveva posto un ultimatum, pena l’interruzione dei fondi statali. “E per Prigozhin il denaro è una questione importante, forse addirittura decisiva”, ha affermato Kartapolov.

E’ proseguita nel frattempo, a Mosca, la missione dell’inviato pontificio Matteo Zuppi. Nella giornata di oggi il cardinale Zuppi ha avuto un colloquio con il commissario russo per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova e, separatamente, con l’assistente presidenziale Jurij Ushakov a proposito di “questioni umanitarie relative ai rifugiati e ai bambini” nel contesto della crisi ucraina. Nessun accordo specifico sarebbe stato raggiunto, ma la volontà comune sarebbe quella di “continuare il dialogo, se necessario”. I media russi confermano poi l’incontro tra il cardinale Zuppi e il patriarca Kirill, senza tuttavia rilasciare dettagli in merito.

Sorgente: Surovikin, quale verità? – Casa del Sole TV