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Un caso le parole della presidente del Consiglio e del ministro-cognato al Salone di Milano. Schlein: “Parole da suprematista bianco”. Prodi: “Livelli brutali”. M5S: “Propaganda razzista”

MILANO – Fare più figli, dice Giorgia Meloni davanti alla platea internazionale della fiera di Rho; farne di più per evitare la “sostituzione etnica”, sono le parole in contemporanea del cognato e ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, al congresso della Cisal. Frasi che scatenano una tempesta, mai udite da chi siede al governo. Roba da “suprematista bianco”, attacca la segretaria dem Schlein, “livelli brutali” per Romano Prodi. Il Movimento di Conte parla a chiare lettere di “razzismo”.

 

 

 

Si consuma tutto nel giro di poche ore. Come se ci fosse una regia coordinata. Invece è più banalmente la ripetizione di un concetto caro alla destra tricolore, in fondo in linea con la sua storia più arcaica. Quella più nera, che i Fratelli d’Italia faticano a sbiacchetare, pur frequentando ormai le stanze di Palazzo Chigi.
Si parte dal necessario aumento della natalità. “In Italia – dice la presidente del Consiglio arrivando al Salone del Mobile, circondata da una bolgia di cronisti e telecamere, ma anche dalla freddezza dei visitatori – ci sono sempre più persone da mantenere e sempre meno persone che lavorano. Questo problema si risolve in più maniere: il modo su cui lavora il governo non è solo quello dei migranti, ma anche quello della grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile. Portandolo alla media europea e puntando sulla demografia, con l’incentivazione da parte delle famiglie di mettere al mondo dei figli”.

 

Lollobrigida invece con la platea sindacale si spinge un po’ più in là: “Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”. Alla fine tutto si tiene: “Gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada”, spiega Lollobrigida. Argomentazioni che in questi anni sono state portate avanti anche dall’altro partito sovranista della coalizione, la Lega.

 

Lollobrigida: “Gli incentivi alla famiglia per evitare la sostituzione etnica”. E’ polemica

 

Nel corso della sua visita tra gli stand del Salone, Meloni non torna sul discorso. La accompagna la ministra al Turismo Daniela Santanché, mentre il sindaco Beppe Sala si è dileguato dopo i saluti istituzionali. poco dopo lo segue il presidente della Regione Attilio Fontana.

La presidente del Consiglio si aggira tra gli stand scortatissima dalla security, chiedendo informazioni interessata sui prodotti, sul tipo di commercio e sui bisogni di questo pezzo di manifattura.

Meloni aveva collegato il ragionamento finito sotto i riflettori alla questione migranti, ribadendo un concetto a lei caro: prima di far arrivare manodopera dall’estero è meglio affidarsi al lavoro femminile. Altro punto rivendicato dalla presidente del consiglio è la centralità dell’impresa, “l’unico soggetto capace di creare ricchezza assieme ai propri lavoratori” e che quindi deve avere “mani libere” nella sua ricerca del profitto. Insomma, una sorta di liberismo identitario. Non a caso nel corso del suo saluto istituzionale, all’ultimo punto, Meloni mette proprio il richiamo alla identità.

 

Nel frattempo, l’altra sortita sulla famigerata “sostituzione etnica” di Lollobrigida, vecchio cavallo di battaglia proprio di Meloni, aveva di fatto scatenato un putiferio politico. “È un linguaggio da suprematista bianco. Sono parole indegne da parte di chi ricopre il ruolo di ministro, che ci riportano agli anni ’30 e vengono dette, per altro, nel giorno in cui il presidente Mattarella è in visita ad Auschwitz“, commenta la segretaria pd Elly Schlein. Anche il presidente del partito Stefano Bonaccini è duro: “Sono parole irricevibili. Spero anzi che si scusi sull’utilizzo dei termini, anche perché dovrebbe spiegare a se stesso come mai lo stesso ministro, poche settimane fa, ha detto che nei prossimi anni serve mezzo milione di immigrati, spero regolari”, sottolinea a Di Martedì. “Ma di cosa parla Lollobrigida? Siamo a dei livelli brutali, questo è il mio unico commento”, sentenzia Romano Prodi. Ma sono tutte le opposizioni – 5 Stelle (“Propaganda razzista”, per Mariolina Castellone), Alleanza verdi-sinistra, +Europa, Azione e Italia viva – a insorgere.

 

Elly Schlein attacca Lollobrigida: “Parole sulla sostituzione etnica disgustose, Meloni si dissoci”

Dopodiché lo stesso ministro non si scompone e anzi rivendica tutto, nella replica affidata alla sua pagina social: “La sinistra priva di argomenti solleva il solito polverone”. Tutta FdI lo segue compatta, nessuno alza il dito, neanche nell’area più moderata centrista. La maggioranza deraglia, finisce in fondo a destra.

Sorgente: Meloni e Lollobrigida shock: “Meno migranti, più figli” – la Repubblica

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