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Il primo ministro e il ministro degli Esteri italiani sono stati chiamati come testimoni nel caso di Giulio Regeni, che rimane irrisolto sette anni dopo il ritrovamento del corpo dello studente dell’Università di Cambridge al Cairo.

Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno entrambi affermato che il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha ora mostrato disponibilità a collaborare con l’Italia sul caso.

Giulio Regeni - Cartone animato [Sarwar Ahmed/MiddleEastMonitor]

Giulio Regeni – Cartone animato [Sarwar Ahmed/MiddleEastMonitor]

Meloni ha incontrato Al-Sisi al vertice COP27 in Egitto lo scorso anno dove hanno discusso del caso Regeni.

L’avvocato dei genitori di Regeni, Alessandra Ballerini, ha convocato Meloni e Tajani per riferire al giudice delle udienze preliminari circa l’asserita disponibilità di Al-Sisi a collaborare, riferisce l’ANSA.

Un precedente processo contro quattro sospetti, che sono agenti di sicurezza egiziani, è stato sospeso nell’ottobre 2021 a seguito del timore che non fosse chiaro se i funzionari fossero formalmente a conoscenza di essere stati accusati del rapimento, della tortura e dell’uccisione di Regeni nel 2016.

Secondo la legge italiana, i pubblici ministeri devono notificare agli imputati che sono stati incriminati, tuttavia, le autorità egiziane non trasmetterebbero gli indirizzi dei quattro funzionari della sicurezza.

Un anno prima l’Egitto aveva annunciato la chiusura temporanea delle indagini sull’omicidio di Regeni, affermando che una banda era responsabile della sua morte in una storia ampiamente screditata.

Ciò ha portato a criticare il fatto che l’Egitto stesse bloccando le indagini. Le ripetute promesse di collaborazione con le autorità italiane non sono mai state mantenute.

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Regeni era al Cairo per svolgere ricerche sui sindacati quando è scomparso e il suo corpo è stato ritrovato sul ciglio della strada con segni di gravi torture.

Nell’ottobre dello scorso anno è stato annunciato che il processo contro i quattro agenti di sicurezza potrebbe andare avanti dopo che una modifica al codice legale italiano ha fatto sì che le lettere di notifica degli imputati potessero essere spedite nei loro luoghi di lavoro.

I genitori di Regeni hanno criticato la continua cooperazione di Roma con il Cairo su accordi di armi ed energia, dato il grave record di violazioni dei diritti umani nel Paese. L’ANSA riferisce di aver affermato che credere che Al-Sisi coopererà è ingenuo ed egoistico.

Sorgente: Italy: PM and FM called as witnesses in Giulio Regeni case – Middle East Monitor

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