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di Michele Marsonet

L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, attualmente in Florida, ha chiesto alle autorità statunitensi un visto turistico per rimanere nel paese per altri sei mesi. Lo ha riferito il britannico Financial Times, secondo il quale la richiesta, avanzata venerdì scorso, arriva circa due settimane dopo che decine di deputati democratici hanno invocato l’intervento dell’amministrazione del presidente Joe Biden per revocare il visto diplomatico o qualsiasi autorizzazione che gli permettesse di restare negli Usa.

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L’imbarazzante Jair Bolsonaro che riscopre sue origini italiane

L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è in pratica esiliato in Florida, lo Stato Usa dove si è recato prima delle elezioni presidenziali in seguito vinte da Lula. Spesso ospite di Donald Trump, che in Florida vive, concede interviste contestando l’esito delle elezioni e illustrando i suoi programmi futuri.

Futuro incerto non solo in Brasile

Ha tuttavia adottato un approccio prudente dopo l’assalto al parlamento di Brasilia, condotto dai suoi sostenitori lo scorso gennaio. L’episodio, che rammenta da vicino l’analogo attacco al Campidoglio di Washington da parte dei sostenitori di Trump, lo ha messo in una posizione assai difficile.
Poiché molti in Brasile – inclusi parecchi magistrati – lo accusano di aver ispirato direttamente l’assalto, è ovvio che non voglia ritornare ora nel suo Paese temendo una possibile incriminazione (diverse inchieste aperta), o addirittura l’arresto.

Senza visto diplomatico Usa

Tra l’altro il suo passaporto diplomatico è scaduto, e sta adesso cercando di ottenere un visto turistico per prolungare la sua permanenza negli Stati Uniti, che è in pericolo a causa delle suddette accuse.
Com’era prevedibile, gode ancora dell’appoggio di Trump, ma l’influenza del ‘tycoon’ è molto diminuita negli ultimi tempi. Nettamente contrari al prolungamento del suo soggiorno in Florida sono invece numerosi esponenti democratici, che si sono appellati a Biden affinché il visto gli venga negato.

Rifugiato politico o despota in fuga?

Situazione delicata, giacché gli Stati Uniti hanno una lunga tradizione favorevole agli esuli e ai rifugiati politici. Non è chiaro, tuttavia, se tale status sia applicabile all’ex presidente brasiliano. Lo stesso Bolsonaro, almeno finora, non si è dichiarato rifugiato politico, anche perché il governo di Brasilia non ha chiesto –finora-, la sua incriminazione.

E i Bolsonaro si riscoprono italiani

La vera novità, tuttavia, è un’altra, e ci riguarda direttamente. Com’è noto Bolsonaro è di origini italiane, e più precisamente venete. La famiglia del nonno paterno emigrò in Brasile dalla provincia di Padova, e l’ex presidente ha mantenuto contatti con i parenti italiani.

Diritto alla cittadinanza

Si apprende ora che potrebbe chiedere, in base a tali fatti, la cittadinanza italiana, anche se l’ex presidente afferma di temere la proverbiale lentezza
una sua recente visita in Italia, cittadino della nostra burocrazia. Sembra lo abbiano già fatto i due figli, ambedue politici molto discussi coinvolti anche in losche vicende economiche.
Non è difficile, a questo punto, prevedere che il nostro mondo politico si spaccherebbe a fronte di una simile richiesta.

Gode della stima di Salvini, che è andato a incontrarlo in occasione della concessione della cittadinanza onoraria di Anguillara veneta dalla sindaca leghista

Guai sgraditi e inutili per le neo premier

La sinistra sarebbe ovviamente contraria, mentre è più incerta è la posizione della premier Giorgia Meloni. In ogni caso la richiesta aprirebbe una dura battaglia politica, poiché è chiaro che essa sarebbe strumentale e avanzata al solo fine di evitare i guai politici e giudiziari che lo attendono in patria.

Sorgente: Bolsonaro autoesiliato in Florida, fin che gli Stati Uniti se lo possono permettere –

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