Cozzolino nega tutte le accuse e, davanti ai colleghi, ha anche sostenuto di non aver autorizzato il suo ex assistente a inviare una mail prima della votazione sul testo del Qatar dal suo indirizzo: “Il testo della mail”, ha detto, “è stato preparato e diffuso senza il mio preventivo assenso dal mio ex collaboratore Giorgi”. E, si legge nel documento diffuso dai suoi legali, “ho votato a favore degli emendamenti più significativi proposti al testo che stigmatizzava la condotta del Qatar”. Cozzolino ha anche risposto alle domande sulla sua relazione con Abderrahim Atmoun, ambasciatore marocchino in Polonia e figura identificata come l’emissario del Marocco nel Qatargate. “Conosco, come tanti altri miei colleghi” e “come per altri colleghi ho intrattenuto con lui rapporti cordiali. I nostri rapporti personali sono stati esclusivamente di tipo personale e amicale. Contrariamente a quanto riportato dalla stampa però non ho mai presentato una risoluzione urgente in favore del Marocco”, ha detto. “L’unica risoluzione sul Marocco che ho sottoscritto è del giugno 2021”, e, ha precisato l’eurodeputato “conteneva una severa critica allo Stato marocchino in relazione alle vicende migratorie“.
Nel pomeriggio di ieri, la presidente dell’organismo Manon Aubry ha presentato agli eurodeputati la sua relazione, con in allegato stralci degli interrogatori dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri e del suo braccio destro Francesco Giorgi, finiti entrambi in carcere il 9 dicembre scorso, effettuati dalle autorità belga in cui i due fanno riferimento a un possibile coinvolgimento nella trama di corruzione di Cozzolino e del collega socialista belga Marc Tarabella. A seguito della discussione odierna, i componenti della commissione saranno chiamati in data ancora da definirsi a votare sulla richiesta di revoca dell’immunità. Sarà poi la plenaria a doversi esprimere in modo definitivo. La decisione di rinunciare all’immunità parlamentare, ha spiegato il legale di Cozzolino, “non significa che la commissione (giuridica) o il parlamento non possano decidere diversamente. Attenderemo l’assemblea del 13 (la plenaria di febbraio), siamo a disposizione del giudice da dicembre e restiamo a disposizione”. E alla domanda se ora Cozzolino teme l’arresto, l’avvocato ha ribattuto: “E’ una domanda un po’ generica e retorica, lei non teme nella sua vita che possa succedere? Può succedere a tutti”.
Intanto oggi l’avvocato dell’ex vicepresidente del Parlamento Ue Eva Kaili, parlando alla tv greca Kontra, ha detto: “Arrivano messaggi e notizie” che Pier Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato pentito del Qatargate, “farà” alla giustizia belga “nuovi nomi di eurodeputati italiani, tedeschi, belgi e francesi“. Secondo il legale Michalis Dimitrakopoulos, dopo l’accordo da collaboratore di giustizia firmato con la procura federale belga, Panzeri “ora è completamente inaffidabile e tutto ciò che gli interessa è salvare sua moglie e sua figlia”, ha aggiunto il legale greco, sottolineando che “qualunque cosa gli diano, firmerà”.