La storia piegata all’ideologia anti immigrazione, i manifesti sul sovranismo “speranza per la democrazia”. Le opere del leghista Giuseppe Valditara inquietano il mondo della scuola e della cultura. La speranza in un tweet: “Barbero lo seppellirà”
di Ilaria Venturi
Un volumetto distribuito nel 2016 con Il Giornale per la collana “Fuori dal coro” dal titolo: “L’impero romano distrutto dagli immigrati” (sottotitolo “Così i flussi migratori hanno fatto collassare lo stato più imponente dell’antichità”). La firma? Giuseppe Valditara, neoministro all’Istruzione e, per aggiunta del governo Meloni, al Merito. E il web si scatena: “Il merito. Consigli bibliografici” twitta lo scrittore Christian Raimo che già il giorno della nomina aveva scritto: “Ministro dell’istruzione e del merito, da ora in poi sappi che io a scuola insegno solo storia militare per formare le truppe scelte che domani vi verranno a assediare”.
Rilancia, con la copertina del volume dal titolo decisamente inequivocabile affiancata all’altro libro di Valditara sul “Sovranismo: una speranza per la democrazia“, Mila Spicola, insegnante, ex responsabile scuola del Pd a Palermo, scrittrice (suo “La scuola s’è rotta”, Einaudi): “Un conservatore di ideologia rigorosamente gentiliana. Perché la Scuola la vogliono passatista “come ai nostri tempi”. È anche l’autore dei libri nelle foto. Il nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito. Sì, lui, proprio lui. Per capire cosa ci aspetta. Tanti auguri a tutti noi”.
Ed è un diluvio di commenti. In poche ore diventa virale quel libretto scritto da Valditara, docente di diritto romano che già ad aprile 2015 aveva dato alle stampe per Rubettino editore: L’immigrazione nell’antica Roma: una questione attuale“. La tesi sul ruolo delle invasioni barbariche, pure arginate e integrate per secoli dai romani, sono da affidare agli storici. Ma quel titolo, in linea con il pensiero del giurista salviniano, allievo dell’ideologo della Lega Nord Gianfranco Miglio, sta scatenando reazioni indignate, scuote il mondo della scuola già in rivolta col ministro sovranista sull’intitolazione del ministero “Istruzione e merito”. “Un governo in tutto e per tutto ideologico”, “ecco quello che ci aspetta”. Sino a chi twitta con ironia: “Barbero lo seppellirà”.
Insomma, ancora prima di enunciare le sue priorità da ministro, il mondo della scuola reagisce, si agita, si preoccupa. Raimo contesta nel merito il sovranismo di Valditara: “E’ vero che non esiste un soggetto politico forte di opposizione a sinistra, ma esiste una comunità di docenti, studiosi e accademici che sa bene che il sapere universitario o è internazionale o non è. L’idea stessa di sovranismo nel sapere è una contraddizione in termini. Tra l’altro quel titolo sulla caduta dell’impero romano è facilmente confutabile, il mondo è sempre stato multicentrico e multietnico, pensare a categorie di dentro e fuori rispetto a un periodo complesso come il tardo antico, che negli ultimi anni ha avuto enorme sviluppo nella ricerca storica, è strumentalizzare la storia a fini propagandistici”.
Mila Spicola spiega il malessere che monta nei social nella comunità dei docenti: “Siamo tutti scatenati perché già conosciamo il neoministro. Valditara significa un tipo di impostazione più gentiliana se parliamo di didattica, in politica significa esponente sovranista, reazionario dichiarato. Persona colta, certo, ma quel titolo sulla caduta dell’impero romano che parla di immigrati fa un certo effetto soprattutto riferito a un ministro all’istruzione in un contesto scolastico che negli anni è diventato modello di inclusione. Come docente della scuola democratica dico che stona”.
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