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L’Agenzia europea del farmaco ha avviato una revisione dei dati sull’uso della sabizabulina per il trattamento dei pazienti ospedalizzati con Covid-19 da moderato a grave. Tra i dati inclusi anche quelli di uno studio da poco uscito sul New England Journal of Medicine.

Attuamente Veru Biopharmaceutical Company sta conducendo trial sull’efficacia della sabizabulina nel trattamento del tumore prostatico e di quello al seno.

Come riporta EMA (European Medicines Agency), la sabizabulina agisce distruggendo i microtubuli che fanno parte dello scheletro interno delle cellule.

Nel caso di SARS-CoV-2 (il virus che causa il COVID-19), questi microtubuli svolgono un ruolo nell’aiutare a entrare e uscire dalle cellule. Legandosi a parti dei microtubuli, si prevede che la sabizabulina interferisca con il ciclo di vita del virus e ne limiti la replicazione e la diffusione.

Si prevede inoltre che la sabizabulina sopprima alcune reazioni infiammatorie che si verificano in seguito all’infezione da SARS-CoV-2, comprese le reazioni che possono portare alla sindrome da distress respiratorio acuto e alla morte.

Sabizabulina per adulti ad alto rischio ricoverati con Covid-19: lo studio del NEJM Evidence

Uno studio clinico randomizzato, multicentrico controllato con placebo, di fase 3, è stato condotto (finanziato da Veru) in pazienti ospedalizzati con Covid-19 da moderato a grave, che erano ad alto rischio di sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) e morte.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale (2:1) a 9 mg di sabizabulina orale o placebo al giorno (fino a 21 giorni).
L’endpoint primario era la mortalità per tutte le cause fino al 60° giorno
Gli endpoint secondari erano i giorni in unità di terapia intensiva (ICU), i giorni in ventilazione meccanica e i giorni di degenza in ospedale.

Un totale di 204 pazienti sono stati assegnati in modo casuale al trattamento:

  • 134 a sabizabulina
  • 70 a placebo.

Le caratteristiche di base erano simili.
La superiorità della sabizabulina è stata dimostrata da un’analisi ad interim pianificata per i primi 150 pazienti randomizzati.

Il trattamento con sabizabulina ha comportato:

  • una riduzione assoluta del 24,9% e una riduzione relativa dei decessi del 55,2% rispetto al placebo (odds ratio 3,23; intervallo di confidenza al 95% da 1,45 a 7,22; P=0,0042)
  • un tasso di mortalità del 20,2% (19 su 94) per la sabizabulina rispetto al 45,1% (23 su 51) per il placebo.

La figura 2 dello studio mostra il risultato sulla mortalità

Per gli endpoint secondari, il trattamento con sabizabulina ha determinato:

  • una riduzione relativa del 43% dei giorni in terapia intensiva (P=0,0013)
  • una riduzione relativa del 49% dei giorni di ventilazione meccanica (P=0,0013)
  • una riduzione relativa del 26% dei giorni in ospedale (P=0,0277) rispetto al placebo.

La tabella 3 riporta in dettaglio i dati degli endpoint secondari.

Gli eventi avversi gravi sono stati inferiori nel gruppo sabizabulina rispetto al gruppo placebo.

Il trattamento con sabizabulina ha ridotto quindi significativamente la mortalità, con un profilo di sicurezza e di effetti collaterali accettabili nei pazienti ospedalizzati con Covid-19 da moderato a grave ad alto rischio di ARDS.

Sabizabulin, la valutazione in corso da parte dell’European Medicines Agency

EMA ha reso pubblico l’inizio della valutazione del farmaco il 27 luglio scorso. Riportiamo parte del comunicato tradotto, ripreso dalla sezione Sicurezza dei farmaci, farmacovigilanza di AIFA.

La task force per le emergenze (ETF) di EMA ha avviato una valutazione dei dati sull’uso di sabizabulina per il trattamento di COVID-19.

La valutazione riguarderà tutti i dati disponibili, compresi quelli provenienti dallo studio del NEJM citato sopra. I risultati di questo studio, condotto su pazienti ricoverati con COVID-19 da moderata a grave e ad alto rischio di sindrome da stress respiratorio acuto e morte, indicano che il trattamento con sabizabulina potrebbe ridurre il numero di decessi in questi pazienti rispetto al placebo (trattamento fittizio).

Sebbene Veru, l’azienda che ha sviluppato il farmaco, non abbia ancora presentato all’EMA la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio o di revisione ciclica, la valutazione (basata sui dati forniti dall’azienda) fornirà indicazioni agli Stati membri dell’UE sulla possibilità di autorizzare l’uso del medicinale prima di un’eventuale autorizzazione.

Questa valutazione è la prima ad essere avviata a norma dell’articolo 18 del nuovo regolamento UE (Reg. 2022/123) che ha ampliato il ruolo dell’EMA durante le emergenze sanitarie pubbliche.

L’ETF condurrà tale revisione e invierà le raccomandazioni al comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA, che formulerà il parere dell’Agenzia.

L’EMA renderà noto l’esito della valutazione una volta conclusa.

Per saperne di più:

quadratino Oral Sabizabulin for High-Risk, Hospitalized Adults with Covid-19: Interim Analysis.
Barnette KG, Gordon Michael S, Rodriguez D, et al. NEJM Evidence. DOI: 10.1056/EVIDoa2200145
quadratino EMA. EMA reviewing data on sabizabulin for COVID-19 (27 July 2022)
quadratino AIFA. EMA inizia la valutazione dei dati sull’uso di sabizabulina per il trattamento di COVID-19 (1 agosto 2022)

Sorgente: Sabizabulina, il farmaco antitumorale che potrebbe ridurre i decessi nei pazienti con Covid-19 grave: lo studio del NEJM e l’inizio della valutazione di EMA – Network Bibliotecario Sanitario Toscano

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