0 4 minuti 2 anni

La Turchia ha sollevato un primo, concreto muro contro l’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. Recep Tayyp Erdogan ha dimostrato di far sul serio, non solo a parole ma anche con i fatti. “Abbiamo chiesto loro di estradare 30 terroristi, ma si sono rifiutati di farlo. Non ci rimandate i terroristi e poi ci chiedete il nostro sostegno per la vostra adesione alla Nato. Non possiamo dire sì per far sì che questa organizzazione di sicurezza sia priva di sicurezza”, ha tuonato il presidente turco di fronte al Parlamento nazionale.

Il Financial Times, intanto, ha scritto che Ankara ha bloccato la decisione iniziale della Nato di esaminare le richieste presentate da Helsinki e Svezia, mettendo sostanzialmente in dubbio le speranze di assistere ad una rapida adesione dei due Paesi nordici al Patto Atlantico. La fonte intercettata dal quotidiano britannico ha fatto sapere che nella riunione del 18 maggio degli ambasciatori Nato, una riunione mirata ad aprire i colloqui di adesione di Svezia e Finlandia, l’opposizione della Turchia ha bloccato qualsiasi votazione.

Il muro di Erdogan

“Non stiamo dicendo che non possono essere membri della Nato. Quanto prima avremo un accordo, tanto prima potranno iniziare le discussioni”, ribadisce la Turchia. Che cosa significa? Semplice: Erdogan chiede implicitamente (neanche troppo implicitamente) qualcosa in cambio per il via libera del suo Paese a Svezia e Finlandia nell’Alleanza Atlantica. L’impressione è che il leader turco voglia collegare il sostegno della Turchia alla richiesta di adesione dei Paesi nordici alla restituzione di eventuali terroristi considerati tali da Ankara.

Ma, più in generale, la mossa della Turchia appare inevitabilmente destinata a ritardare i tempi, facendo così tramontare l’obiettivo di una rapida adesione indicato dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Si prospettano infatti le basi diversi giorni di intensa diplomazia tra Stati Uniti, Turchia, Finlandia e Svezia, a caccia di una soluzione di fronte alle richieste di Erdogan. Richieste che riguardano la presunta ospitalità data da Helsinki e Stoccolma a individui ritenuti dalla Turchia terroristi.

Cosa chiede Ankara

Secondo quanto riportato dal Financial Times, un funzionario turco ha confermato che Ankara ha insistito sul fatto che la Turchia non esclude la prospettiva di adesione di Svezia e Finlandia. “Non stiamo dicendo che non possono essere membri della Nato. Solo che dobbiamo essere sulla stessa lunghezza d’onda riguardo alla minaccia che stiamo affrontando. Vogliamo raggiungere un accordo”, è la posizione turca.

Erdogan, che ha il potere di porre il veto all’ammissione dei Paesi nordici alla Nato, ha affermato che i membri dell’Alleanza Atlantica dovrebbero “capire, rispettare e sostenere” la sensibilità della Turchia su alcuni gruppi ma, ha aggiunto, “nessuno dei nostri alleati ha mostrato il rispetto che ci aspettavamo di la nostra sensibilità“.

Ricordiamo che nei giorni scorsi il presidente turco aveva sottolineato che Finlandia e Svezia “non hanno una posizione chiara contro i gruppi terroristici”, con un chiaro riferimento al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e al movimento Hizmet, noto in Turchia come Fethullah Terrorist Organization, considerato dal governo turco l’autore del tentato golpe del 2016. Secondo il ministero della Giustizia turco i governi di Finlandia e Svezia si sono rifiutati in questi anni di estradare diverse personalità legate al terrorismo individuate dalla Turchia. Adesso Ankara vuole cambiare le carte in tavola.

(Federico Giuliani – it.insideover.com)

Sorgente: La Turchia blocca il primo voto su adesione Svezia e Finlandia nella Nato – infosannio – notizie online

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20