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Sun Yu, China meets banks to discuss protecting assets from US sanctions, Financial Times, 1° maggio 2022

Secondo persone a conoscenza della materia, le autorità di regolamentazione cinesi hanno tenuto una riunione di emergenza con banche nazionali ed estere per discutere di come proteggere le attività cinesi all’estero da possibili sanzioni guidate dagli Stati Uniti simili a quelle imposte alla Russia per la sua invasione dell’Ucraina.I funzionari sono preoccupati che misure analoghe possano essere prese contro Pechino in caso di conflitto militare regionale o altra crisi. L’amministrazione del presidente Xi Jinping ha mantenuto un fermo sostegno a Vladimir Putin durante la crisi, ma le banche e le società cinesi rimangono diffidenti nel concludere affari con entità russe che potrebbero innescare sanzioni statunitensi.La riunione interna, tenutasi il 22 aprile, ha visto la partecipazione di funzionari della banca centrale cinese e del ministero delle finanze, nonché dirigenti di dozzine di istituti di credito locali e internazionali come HSBC, ha affermato la fonte. Il ministero delle finanze ha dichiarato all’incontro che erano rappresentate tutte le grandi banche estere e nazionali operanti in Cina. Ha aggiunto che l’incontro è iniziato con le osservazioni di un alto funzionario del ministero delle finanze, che ha affermato che l’amministrazione Xi è stata messa in allerta dalla capacità degli Stati Uniti e dei loro alleati di congelare i beni in dollari della banca centrale russa.I funzionari e gli altri partecipanti non hanno menzionato scenari specifici, ma si pensa che un possibile fattore scatenante per tali sanzioni potrebbe essere un’invasione cinese di Taiwan, che la Cina rivendica come proprio territorio. La Cina ha anche minacciato di invadere se Taipei si rifiuterà di sottomettersi al suo controllo a tempo indeterminato. “Se la Cina attacca Taiwan, il disaccoppiamento delle economie cinese e occidentale sarà molto più grave del [disaccoppiamento con] la Russia, perché la Cina ha lasciato la sua impronta economica in ogni angolo del mondo”, ha affermato una delle persone informate sull’incontro.Andrew Collier, amministratore delegato di Orient Capital Research a Hong Kong, ha affermato che il governo cinese ha ragione a essere preoccupato “perché ha pochissime alternative e le conseguenze [delle sanzioni finanziarie statunitensi] sono disastrose”. I regolatori senior, tra cui Yi Huiman, presidente della China Securities Regulatory Commission, e Xiao Gang, che ha guidato il CSRC dal 2013 al 2016, hanno chiesto ai banchieri presenti cosa si poteva fare per proteggere le risorse estere della nazione, in particolare i suoi 3,2 trilioni di dollari in riserve estere. Le vaste partecipazioni in dollari della Cina vanno dall’oltre il trilione di dollari investito in buoni del tesoro USA fino agli edifici per uffici a New York. Il gruppo statale Dajia Insurance Group, ad esempio, possiede il Waldorf Astoria New York.

Sorgente: IN CINA È SUONATO IL CAMPANELLO DI ALLARME: COME PROTEGGERE GLI ASSET ALL’ESTERO DALLE SANZIONI USA? – Giubbe Rosse News

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