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Secondo giorno della guerra di Putin, che prima illude sul dialogo e poi invita i militari ucraini a prendere il potere. Continui raid sulle grandi città sotto assedio, il dramma dei civili in fuga. Dall’Ue sanzioni più dure. Draghi: noi con la Nato. Il papa dai russi: basta bombe. Ieri e ancora oggi in piazza l’Italia che invoca la pace

Editoriale

Contro la guerra folle, la verità della pace

Tommaso Di Francesco

Condanniamo questa avventura del Cremlino che è una aperta violazione del diritto internazionale, con la stessa forza e chiarezza con cui questo giornale ha condannato le guerre occidentali (e non solo, a cominciare dall’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979) all’Iraq, alla Somalia, all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, alla Libia, a Gaza e alla Palestina, alla Siria..

Europa

Gazprom, lo sponsor che imbarazza il calcio europeo

Nicola Sellitti

Aumentano le pressioni sull’Uefa per rinunciare a una sponsorizzazione che vale il 25% del fatturato dei club. In Bundesliga togliere il marchio dell’energia russa dalla maglietta costerà almeno 10 milioni allo Schalke 04. Finale di Champions spostata dalla Gazprom Arena di San Pietroburgo a Parigi

INTERVISTA

Tania Rakhmanova: «Almeno metà dei russi è contro l’invasione»

Guido Caldiron

Parla la giornalista e filmmaker autrice di inchieste e documentari sul sistema di potere dell’«impero Putin» come «Au coeur du pouvoir russe» (La Découverte). «Le proteste cresceranno. Per un moscovita bombardare l’Ucraina è come immaginare la guerra alla periferia della sua città». I legami tra russi e ucraini sono fortissimi e profondi, spesso anche famigliari, e questo pesa molto sul giudizio negativo su quanto accade

Commenti

L’adesione di chi pratica la pace ogni giorno

Raffaele K. Salinari*

Le Organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale aderenti al Coordinamento Italiano Ngo internazionali (Cini) saranno in piazza Santissimi Apostoli a Roma a manifestare con la loro presenza i valori della pace e della collaborazione tra i popoli

BEPPE FENOGLIO

Beppe Fenoglio, un prodigio di lingua e stile oltre la retorica

Massimo Raffaeli

A cento anni dalla nascita del più grande prosatore italiano del secondo Novecento. Esordisce nel ’52 con «I ventitré giorni della città di Alba», poi «La malora» e «Primavera di bellezza». Il resto è postumo, da «Una questione privata» (’63) a «Il partigiano Johhny» (’68). Dopo la sua morte, sono state trovate oltre duemila pagine di inediti, uno scrigno di lettere e romanzi

Fenoglio, tradurre lo smarrimento in passioni assolute

Claudio Vercelli

Il primo marzo di cento anni fa nasceva ad Alba l’autore del «Partigiano Johnny». Non intendeva l’opera letteraria come espressione estetica bensì un esercizio civile. Il suo racconto della Resistenza si inscrive dentro un registro a tratti implacabile

Filosofia della rivoluzione, un’eredità continua

Roberto Ciccarelli

La ristampa anastatica di «Cinque studi di materialismo storico» del filosofo francese Étienne Balibar per PGreco. Il libro sarà presentato alla Fondazione Basso di Roma lunedì 28 febbraio, con l’autore presente

Goldoni, Battistelli e Michieletto

Gianfranco Capitta

Un’opera nuova di zecca – in scena fino al 4 marzo – festeggia alla Fenice il Carnevale e il sessantesimo compleanno dell’editore Marsilio: «Le baruffe»

Gioco al massacro di coppie in crisi

Gianfranco Capitta

Nuovo adattamento di Antonio Latella per il testo di Edward Albee «Chi ha paura di Virginia Woolf?» con Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni

Gli azzurri e la battaglia di Dublino

Peter Freeman

Sfida impari per l’Italia al Sei Nazioni che domenica sfida l’Irlanda, ancora in corsa sia per il titolo che per la Triple Crown.

Dialoghi con il deserto ad AlUla

Manuela De Leonardis

Si apre in Arabia Saudita la II edizione di «Desert X AlUla 2022» (fino al 30 marzo), biennale di arte contemporanea

Il giorno che Resnais intervistò Fellini e Masina

A cura di Roberto Chiesi

Nel 1955 le Editions du Seuil avevano dedicato al film «La strada» un volume all’interno del quale un giovane (e non firmato) autore intervistava il regista italiano e sua moglie. Era Alain Resnais, allora sconosciuto, che avrebbe raccontato anni dopo dell’incontro. Estratto

Sorgente: il manifesto del 26.02.2022 – il manifesto

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