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L’inchiesta della procura di Genova sui 49 milioni della Lega va verso l’archiviazione. Mentre quella sull’associazione Maroni Presidente finirà a Milano per competenza territoriale. È questa l’anticipazione pubblicata da Repubblica.

Il fascicolo sui soldi che sarebbero finiti in Lussemburgo sembra ormai essersi definitivamente svuotato, anche perché i magistrati che indagano hanno trovato a Bergamo completamente formattato uno dei computer che cercavano – e che avrebbe dovuto contenere le prove degli spostamenti di denaro. Mentre nel capoluogo lombardo a breve approderà l’indagine sui soldi all’associazione di Maroni, sospettata di aver ricevuto parte del tesoro leghista attraverso la fatturazione di servizi per una campagna elettorale.

Il procuratore capo facente funzioni a Genova, Francesco Pinto, titolare dell’indagine sul riciclaggio insieme al pm Paola Calleri, smentisce però al quotidiano romano: «Smentisco che sia stato compiuto alcun atto o che siano in programma passaggi imminenti. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato i colleghi di Milano solo per definire eventuali questioni di competenza territoriale. Non ho altro da dire».

Se la procura di Genova si blinda, fonti investigative genovesi e milanesi raccontano al quotidiano le enormi difficoltà dell’indagine partita grazie all’esposto di un ex revisore dei conti della Lega, Stefano Aldovisi. Era stato lui, nel dicembre del 2017, a indirizzare gli investigatori verso la filiale di Bolzano della Sparkasse. Da lì, secondo l’accusa sempre respinta dal partito e dalla stessa banca, sarebbero transitati 10 milioni diretti in Lussemburgo, nel fondo Pharus Management, e rientrati poi in Italia nella disponibilità leghista. L’ipotesi di reato, però, nonostante rogatorie e sequestri all’estero, al momento è rimasta tale. Anche perché quando gli investigatori sono arrivati a quello che ritenevano un possibile traguardo, si sono trovati davanti un server svuotato.

Il computer cercato in Lussemburgo è stato ritrovato dagli inquirenti a Bergamo ormai formattato. Il materiale raccolto all’epoca è stato però prezioso per avviare l’inchiesta su Lombardia Film Commission. E alla condanna in primo grado di Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba.

A Milano tornerà anche l’inchiesta sull’associazione Maroni Presidente, ovvero sui 450mila euro arrivati all’ente per le elezioni regionali del 2013. E poi finiti all’azienda Boniardi Grafiche e da lì rientrati nei conti del partito. Stefano Galli, oggi assessore della giunta di Attilio Fontana in Lombardia e all’epoca presidente dell’associazione, resta indagato per riciclaggio.

L’inchiesta sui 49 milioni della Lega nasce dalla truffa elettorale della Lega Nord di Umberto Bossi e Francesco Belsito. Che secondo le sentenze ottenne quei soldi come rimborsi elettorali senza averne diritto. Dopo l’esposto di uno dei revisori contabili del partito la procura di Genova nel 2018 aprì l’inchiesta. Dopo la sentenza su Bossi e Belsito i giudici di Genova disposero la confisca diretta di quasi 49 milioni a carico del Carroccio, perché «somma corrispondente al profitto, da tale ente percepito, dai reati per i quali vi era stata condanna».

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Sorgente: L’inchiesta sui 49 milioni della Lega sta per essere archiviata dalla procura di Genova – Linkiesta.it

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