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Con l’annuncio di nuovo candidato vaccino anti-Covid, salgono a cinque i vaccini sviluppati in centri di ricerca cubani, con i primi quattro in fase avanzata di sperimentazione. L’ultimo in ordine di tempo, Soberana 01A, destinato a chi ha superato la malattia, è stato messo a punto dai ricercatori dell’Istituto Finlay di L’Avana che hanno sviluppato anche Soberana 01 e Soberana 02, per i quali la produzione su larga scala è già stata avviata.

Cuba con cinque vaccini e 100 mln di dosi nel 2021
Premessa di buone notizie per Cuba, che vive sotto embargo degli Stati Uniti da 61 anni, e potrebbe presto diventare il primo Paese latinoamericano ad avere un proprio vaccino. “Con una strategia – spiega a Fanpage.it Carlos Rodrìguez Ruiz, Ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia – che consentirà di espandere le capacità di produzione a 100 milioni di dosi nel 2021”, permettendo non solo di vaccinare tutta la popolazione ma anche di vendere il siero all’estero e ai turisti. Anche gli altri due candidati vaccini, Adbala e Mambisa, messi a punto dal Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (CIGB), seguono la stessa strategia produttiva, in modo che con la progressione dei test clinici ci sia la possibilità di portare avanti la produzione su larga scala, grazie a Biocubafarma, gigante della farmaceutica pubblica cubana.

Sobeana 01 e Sobeana 02
“Hanno dato finora, ambi due, risultati assolutamente comparabili ai vaccini attualmente somministrati – anticipa Rodrìguez Ruiz – . E sono più interessanti, in quanto molto più economici (1-3 dollari a dose rispetto ai 25 del vaccino di Moderna), gestibili con la comune logistica vaccinale alla quale le strutture sanitarie di tutto il mondo sono abituate, ampiamente testati e, soprattutto scalabili, cioè rapidamente producibili su ampia scala”.

A rendere Soberana 01 e Soberana 02 di assoluta rilevanza è la piattaforma vaccinale utilizzata, in quanto “sono gli unici vaccini che sfruttano approcci già ampiamente testati su adolescenti e bambini”, dunque potenzialmente adeguati per la vaccinazione di queste fasce di età, un aspetto imprescindibile nel prosieguo dei piani di vaccinazione di massa, in considerazione anche dell’aumento dei contagi osservato con l’emergere delle nuove varianti di Sars-Cov-2. “Potrebbero essere tra i più promettenti candidati vaccinali attualmente in sviluppo a livello internazionale”.

Entrambi i vaccini sono basati su subunità proteiche della proteina Spike di Sars-Cov-2 (e non sul materiale genetico, come quelli a mRna di Moderna e Pfizer o a Dna con vettori di adenovirus come Astrazeneca e il russo Sputinik V) ma differiscono per gli adiuvanti utilizzati: per Soberana 01 gli sviluppatori dell’Istituto Finlay hanno puntato sulle membrane esterne del meningococco B,  sfruttando la piattaforma del vaccino contro il meningococco Va-Mengoc BC, un prodotto cubano ampiamente utilizzato in tutto il mondo che può essere somministrato a partire dai tre mesi di età. “Grazie ai buoni risultati ottenuti nella fase I, che saranno pubblicati nei prossimi giorni – prosegue Rodrìguez Ruiz – ., si è deciso di proseguire con i test clinici di fase II e III con un regime a due dosi”.

Per Soberana 02, invece, gli sviluppatori hanno scelto legare la subunità della proteina Spike alla tossina del tetano disattivata, sfruttando un altro approccio già adottato per un altro vaccino ampiamente utilizzato nell’età pediatrica, quello contro il batterio emofilo dell’influenza di tipo B, un patogeno responsabile di gravi meningiti e polmoniti nei bambini. “Gli studi clinici di fase I si sono conclusi, dimostrando sicurezza, bassa reattogenicità e un’adeguata immunogenicità del vaccino, corroborate nello studio di fase II – continua Rodrìguez Ruiz – . Adesso partirà la fase III, prevista in vari siti clinici di L’Avana e che gradualmente sarà estesa, con la vaccinazione di 42.600 persone in uno schema di due dosi e la valutazione dell’efficacia anche rispetto alla nuove varianti, come quelle descritte in Gran Bretagna, Sudafrica, Giappone e California”.

Il nuovo Sobeana 01A
Parallelamente, partirà sperimentazione di fase I di Soberana 01A, il nuovo candidato vaccino che sarà destinato ai convalescenti e alle persone che hanno superato una forma lieve o asintomatica di Covid-19, con l’obiettivo di potenziare la risposta immunitaria sviluppata dall’infezione naturale. Anche per questo vaccino gli sviluppatori hanno scelto la formulazione a base di subunità proteiche della proteina Spike, inizialmente testato su 60 volontari sani di età compresa tra i 19 e 59 anni con un programma vaccinale a due o tre dosi. La somministrazione del prodotto dovrebbe quindi essere sicura, “con una capacità neutralizzante del siero dei pazienti convalescenti che riceveranno il vaccino moltiplicata di 200 volte”.

Abdala e Mambisa
Grandi speranze arrivano anche dai risultati finora ottenuti nei test clinici degli altri due candidati vaccini, Abdala e Mambisa, che differiscono per modalità di somministrazione, il primo per via intramuscolare e il secondo per via nasale. “I dati della fase 1 – indica Rodrìguez Ruiz – riflettono la sicurezza e tollerabilità di entrambi. In tutti i volontari sani, gli eventi avversi che si sono manifestati

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Sorgente: Salgono a cinque i vaccini Covid di Cuba: 100 milioni di dosi nel 2021

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