Il testo presentato da Fratelli d’Italia riaccende la sfida tra il leader della Lega e Giorgia Meloni per la supremazia nel centrodestra
I punti chiave
Dopo la lunga giornata di martedì segnata dalla battaglia degli ordini del giorno sulla modifica al coprifuoco e finita con una mediazione nella maggioranza, oggi al Senato è in scena un altro passaggio del duello tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni per la supremazia nel centrodestra: la mozione di sfiducia al ministro della Salute Roberto Speranza. «Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali» ha detto il ministro nel suo intervento in Aula. Per poi aggiungere: «In un grande Paese non si fa politica su una grande epidemia»
Il duello nel centrodestra
Come l’ordine del giorno che chiedeva al governo di impegnarsi per la cancellazione del coprifuoco (sul quale Forza Italia e Lega non hanno votato), anche uno dei documenti contro il ministro della Salute è stato presentato da Fratelli d’Italia (una seconda è a firma del senatore Gianluigi Paragone, leader di Italexit, e una terza del senatore Mattia Crucioli di Alternativa c’è). Gli azzurri hano già fatto sapere che non voteranno la mozione di sfiducia. Salvini, invece, non si è mai scoperto su questo fronte ma il Carroccio alla fine voterà contro. Anche perché un eventuale “sì” alla sfiducia porterebbe automaticamente la Lega fuori dalla maggioranza di governo. Ipotesi che il leader del Carroccio non prende in considerazione.
Fratelli d’Italia contro il ministro
La seduta è iniziata con l’illustrazione da parte del senatore Francesco Zaffini della mozione presentata da Fratelli d’Italia. Nel corso della discussione generale, lo stesso Zaffini si è rivolto al ministro Speranza dichiarando: «Lei non è l’unico responsabile, e neanche il più responsabile. È la punta di una catena di inefficienze di una drammaticità totale. Insieme a lei oggi sfiduciamo Cts, Iss, Aifa, che ancora oggi non si sa cosa aspetta a validare i test salivari. Noi oggi sfiduciamo un intero apparato. Dobbiamo constatare che c’è stato un percorso di errori».
Speranza virus: no allo scontro politico e linguaggio odio
«Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali» ha detto il ministro della Salute nella sua replica. Per poi aggiungere: «È con amarezza che vedo prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte: è sbagliato, perché produce danni enormi, non a me o al governo, ma al Paese che deve restare unito in un passaggio delicato».
Richiamo all’unità
«Il Paese deve restare unito in un passaggio così delicato – ha scandito Speranza -. Questo ci ha chiesto il Presidente Mattarella quando ha proposto a tutti noi di sostenere il nuovo governo Draghi. Questo ho sempre ribadito in ogni mio intervento in Parlamento e questa rimarrà sempre la mia linea: unità, unità, unità!».
Piano pandemico aggiornato
Entrando nel dettaglio delle critiche che gli vengono mosse dall’opposizione Speranza ha spiegato: «Le mozioni indicano che il piano pandemico non è stato aggiornato: fanno riferimento a un lungo periodo in cui ci sono stati 7 governi, tutti i gruppi hanno sostenuto alcuni di questi governo, ed è troppo facile oggi far finta di non vedere. Ho fiducia nel lavoro della magistratura e credo che chiunque abbia avuto responsabilità debba essere pronto a rendere conto delle proprie azioni. Adesso il piano pandemico antifluenzale c’è , quello che non è stato fatto in anno è stato realizzato nel mio mandato».