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Mio marito credeva nel vaccino e bisogna continuare a crederci perché è l’unica strada che ci può liberare da questa situazione”. In un’intervista a Repubblica, Simona Riussi “non se la sente” di dare la “colpa” al siero anti-Covid per la morte del marito, il 57enne Sandro Tognatti, avvenuta a Biella diverse ore dopo l’iniezione. Il caso ha spinto la Regione Piemonte a sospendere il lotto Astrazeneca “in via precauzionale”, al netto dei dati che arrivano dal Regno Unito (dove su 11 milioni di vaccinati non è stato trovato alcun “nesso causale” con 269 casi di tromboembolia accertati). “È giusto che si faccia chiarezza”, premette Riussi, che di mestiere fa la docente proprio come il marito, insegnante di clarinetto al conservatorio di Novara. “L’esistenza di un legame con il vaccino al momento non c’è, ma visto che il decesso è stato così ravvicinato, hanno consigliato l’autopsia. Ma in cuor mio non me la sento di dire che sia colpa del vaccino: se non credessimo nei vaccini non lo avremmo fatto, invece anche per il ruolo di educatori è importante farlo“.

Sorgente: Astrazeneca, la moglie del docente morto a Biella: “Era felice di fare l’iniezione. Bisogna ancora crederci, anche se lui è deceduto” – Il Fatto Quotidiano


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