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Le prime bombe franco-inglesi furono sganciate alle 17.45 del 19 marzo 2011: inizio così la guerra in cui fu distrutta la Libia di Gheddafi per sostituirla con non si sa bene cosa. Dopo 10 anni di guerra civile e un paese martoriato, nessuno vuole ricordare la verità di quei giorni.

Ecco dunque il commento di Maurizio Acerbo, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista.

10 anni fa fu distrutta la Libia…

Non so se qualche politicante occidentale si sia vantato di aver raso al suolo la Libia nel decimo anniversario dell’inizio dei bombardamenti. Per combattere sul campo furono arruolati gli integralisti islamici e truppe di altri paesi arabi, nonché corpi speciali degli eserciti occidentali.

Non erano in ballo la democrazia e la difesa dei diritti umani ma, come al solito, il petrolio e il gas libici e la distruzione di un regime sgradito come quello di Gheddafi. Ora la Libia come entità statale indipendente non esiste più.

Gli imperialisti occidentali hanno l’abitudine di definire “failed states” (stati falliti) quelli che distruggono con le bombe e la destabilizzazione. Di quello che era il paese più ricco dell’Africa oggi rimangono macerie, guerra civile, un territorio di cui milizie e truppe straniere si contendono il controllo.

Il regime di Gheddafi era sicuramente autoritario ma indipendente. L’occidente non ha mai perseguito una sua democratizzazione ma (come nel caso della Siria o dell’Iraq) la sua distruzione. Per il resto, comee possiamo vedere abitualmente, per Usa e Nato vanno benissimo i militari egiziani o le monarchie assolute fondamentaliste del Golfo.

Quello che era il più ricco paese africano fu oggetto dei bombardamenti della coalizione dei paesi della NATO guidata dall’amministrazione di Obama e Hillary Clinton, dalle storiche potenze coloniali Gran Bretagna e Francia e con l’Italia che si accodò in maniera vergognosa.
L’Italia – come ha ricordato un giornalista onesto come Alberto Negri su il Manifesto – subì l’iniziativa di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna e non difese quello che era un suo alleato e partner.

10 anni fa fu distrutta la Libia. Nessuno vuole ricordarlo

Va ricordato che – come per tutte le scelleratezze della Seconda Repubblica – la scelta fu bipartisan.

Il governo Berlusconi tentennava e ci pensarono Giorgio Napolitano e il Pd guidato da Bersani e Letta a insistere. L’allora segretario del PD accusò Berlusconi di essere stato troppo “servile” verso Gheddafi (fesseria visto che l’accordo con la Libia era stato preparato dal governo Prodi).
Ovviamente il centrodestra fu ben felice di unirsi a tornare a “Tripoli bel suol d’amor” per la gioia dell’allora ministro della difesa Ignazio La Russa.

Molto lontani gli anni ’80 quando il Presidente del Consiglio Craxi avvisava Gheddafi dell’imminente lancio da parte di Reagan di missili sulla sua abitazione.

Da quando c’è il maggioritario i due poli fanno a gara a legittimarsi presso la Casa Bianca e le altri capitali europee, incapaci di una politica estera autonoma.

Ma se la destra è la destra, che dire della ex-sinistra?
Se il vecchio PCI dissentiva dall’URSS spesso e volentieri, gli ex-comunisti sono sudditi del Partito Democratico USA e della NATO. Pensano forse così di diventare statisti? Purtroppo per loro non valgono nemmeno un Craxi o un Andreotti, per non citare Moro o La Pira.

Uno dei motivi per cui riteniamo che vada ricostruita una sinistra è che i valori di pace e internazionalismo non sono da anni più rappresentati in parlamento.

L’aggressione alla Libia è stato un atto di terrorismo internazionale.

Libia: 10 anni di guerra civile

 

Dieci anni fa, i libici sono scesi in piazza contro il regime di Gheddafi: cosa ha innescato le proteste? Come è cambiato il Paese da allora? Quali le conseguenze per il flusso dei migranti verso l’Europa?

Sorgente: 10 anni fa fu distrutta la Libia. Nessuno vuole ricordarlo


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