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Quando il generale Mesci e Rebuschini Adolfo (industriale lombardo della premiata ditta “pasta all’uovo”) si trovarono uno di fronte all’altro, il fischio intermittente di un cuccù segnalò il compimento della truffa. Così capitava nelle scene de “Il mattatore”, l’indimenticabile film con Gassman del 1960. Son sicuro che Grillo, e il Movimento tutto, abbiano sentito lo stesso fischio allorché Draghi ha presentato la lista dei suoi ministri.

Avevo immaginato parecchi scenari. E se fossi stato al posto del Presidente incaricato, avrei fatto un governo completamente tecnico, lasciando ai partiti la qualità di controllori senza concedere fette di potere. La loro funzione si sarebbe compiuta con l’assegnazione di quattro osservatori politici nel governo, ognuno in rappresentanza delle quattro aree del parlamento: M5S, sinistra, centro e destra. Ma io non mi chiamo Mario, e forse parlo troppo. Al contrario Mario non ha ancora parlato, non ha illustrato alcun programma di governo. Eppure sembra proprio che segua un copione concordato con altri poteri del paese, pubblici o privati che siano.

Da quello che si vede, il ridimensionamento dei partiti di sicuro c’è, ma il Mise alla Lega non si digerisce proprio. Il M5S sta ingoiando rospi smisurati in attesa che la politica del tecnico Bce sia apertamente censurabile. Ma veniamo al pericolo incombente, veniamo alla trappola della reazione.

All’indomani delle ultime politiche io ricordo due terzi del parlamento che urlavano contro il terzo dei 5 stelle: “Provatevi a governare”. I grillini, pur con qualche tentazione di ritornare immediatamente al voto, ci hanno provato, più o meno consapevoli che erano gli unici ad avere a cuore le sorti del paese. Gli altri, infatti, hanno avuto in mente solo di sbatterli fuori con qualche sgambettone che non facesse indispettire l’elettorato. Nel Conte 1 i 5 stelle erano accusati da un ladro inoperoso di essere il partito del “no”; nel Conte 2 erano diffamati dagli squalificati camerieri delle lobbies di essere incapaci, fino alla maturazione dell’assassinio definitivo. Ora l’inciucione è pronto. Ora i partiti possono governare insieme.

L’imprevisto della pandemia e la popolarità della figura di Conte hanno accelerato la congiura. I soldi del Recovery hanno dato l’avvio al programma di restaurazione. Noi sappiamo che la decantata alleanza organica con PD e Leu non vale un fico secco. E quando il Movimento dichiarerà di non poter più sostenere un governo reazionario, il PD non lo seguirà all’opposizione, realizzando un inciucio preparato da tempo che si compirà con la scusa della responsabilità in tempi di emergenza nazionale.

Pare proprio che Grillo sia stato preso in giro, se la Lega viene accontentata con ministeri che potranno distribuire soldi agli imprenditori settentrionali. Al contrario il Movimento ha avuto ministeri che contano meno di quello della “Marina mercantile” durante la prima repubblica. E allora pare proprio di sentirlo il fischio del cucù, ora che Cartabia ha sostituito Bonafede alla Giustizia. Ora che ucciderà definitivamente il cammino delle riforme pentastellate, sacerdotessa delle garanzie private e “Costituzionali” contro l’interesse attuale e collettivo.

(Giuseppe Di Maio)

Sorgente: La stangata – infosannio

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