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Nella seconda tappa del corteo funebre attraverso Roma, al Globe di villa Borghese tante maestranze, cittadini, amici e colleghi. Umberto Bossi: “Aveva capito l’importanza del dialetto”

Un lungo, lunghissimo, commosso applauso di 5 minuti ha salutato l’ultima entrata in scena di Gigi Proietti al “suo” Globe Theatre, il teatro elisabettiano che ha creato e guidato per 17 anni nel cuore di Villa Borghese e che ora porterà il suo nome. Ad accoglierlo, nella seconda tappa del corteo funebre attraverso Roma, trasmesso in diretta anche su Rai1, tante maestranze, cittadini, amici e colleghi, dai suoi “allievi” Flavio Insinna ed Enrico Brignano, Massimo Wertmuller, Paola Tiziani Cruciani, Marisa Laurito, Walter Veltroni, tutti fortemente commossi, dai palchetti di legno del teatro.

Un corteo spontaneo di moto e bici ha seguito il feretro dai Fori Imperiali al Globe. Tra di loro c’è anche Lavinia Mancusi, 36 anni, una musicista folk, che durante la cerimonia laica in teatro  diffonde le canzoni di Proietti con una radiolina nel cuore di Villa Borghese: “Tutta Roma è stesa in ginocchio, io sperando di non dare fastidio lo faccio cantare così a Villa Borghese. Era infastidio dallo snobismo che divideva il teatro alto da quello basso, ha toccato con i guanti di seta la cultura del suo popolo e per questo è’ la diventato la storia di Roma”.

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Davanti all’ingresso del Globe c’è Katiuscia Torquati, una 31enne in sedia a rotelle da Torre Angela: “Ho fatto la tesi di laurea triennale in Storia del teatro su di lui – dice –  commossa – me l’ha autografata. L’ho conosciuto quando nel 2016 venni al Globe a vedere Kean, sapeva che sarei venuta e alla fine dello spettacolo mi ha incontrata. Non lo dimenticherò mai”

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Enrico Brignano

Durante la commemorazione, anche la sindaca Virginia Raggi – che non ha potuto partecipare di persona per via della sua positività al Covid – ha voluto salutare Proietti: ” “Gigi ci mancherà tanto. Oggi Roma inizia a restituire tutto l’amore che ha ricevuto, ma quando questa pandemia sarà finita organizzeremo qualcosa di ancora più grande che abbiamo dovuto rinviare. Gigi Proietti era amatissimo da tutti noi. Lo abbiamo voluto salutare per l’ultima volta facendo sfilare il feretro per le strade della citta’. E abbiamo visto durante il percorso tante persone ordinate che applaudivano, perché Roma ha perso una parte della propria anima. siamo tutti qui al Globe, un altro luogo simbolo per Proietti che ora aggiungerà il suo nome insieme a quello di Silvano Toti. Perché è importante che restino ricordi tangibili in città di una grande persona, un grande artista, un grande attore e un grande intellettuale”

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Ivana Biasiolo, una pensionata di Vicenza trapiantata a Roma da anni ha vlouto essere presente oggi, qui all’esterno  del Globe: “L’ho conosciuto a una cena dopo la presentazione di un film all’osteria Babet a via Margutta dopo l’anteprima di un film, era una persona molto deliziosa oltre che una colonna della cultura italiana”.

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Un ricordo inatteso, quello del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi. “Oltre ad esser stato un profondo conoscitore del teatro shakespeariano con le sue opere e tragedie, Gigi Proietti aveva intuito la potenza del dialetto. Aveva compreso quanto fossero importanti i dialetti per un popolo. A me stava simpatico per questa sua attrazione fondamentale per il dialetto”.

Dopo la tappa di villa Borghese, insieme alla moglie Sagitta Alter, le due figlie Susanna e Carlotta alle 12 il feretro è arrivato nella chiesa degli Artisti per il funerale in forma strettamente privata. L’area di Villa Borghese adiacente al teatro e piazza del popolo sono blindate dalla polizia, per evitare assembramenti e curiosi.

Decine di persone, nonostante una piazza del Popolo blindata si sono affacciate, con un cartello o un fiore, ai margini della piazza per dare un ultimo saluto all’attore romano. Applausi dai balconi di piazza del Popolo, dai romani e dai poliziotti sulla piazza, tanti ‘Ciao Gigì dai varchi di via Ripetta e via del Babuino.

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Sorgente: Gigi Proietti: i funerali a Roma. L’ultimo abbraccio (a distanza) – la Repubblica

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