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L’appuntamento è oggi dalle 16 «a oltranza» in un agriturismo alle porte di Roma. Tutti i ministri e i sottosegretari del Movimento 5 Stelle si riuniranno insieme al capo politico reggente Vito Crimi. Un vertice che segue l’infuocata assemblea dei gruppi parlamentari di giovedì scorso.

In agenda la governance futura del M5S

Sul tavolo c’è innanzitutto il futuro del M5S, dilaniato dalle faide interne e in via di sparizione sul territorio, come certificato dal tracollo anche alle ultime elezioni regionali e persino in quel Sud dove alle politiche del 2018 i Cinque Stelle avevano ottenuto percentuali bulgare. Ma si parlerà anche delle tre proposte per gli Stati generali illustrate da Crimi ai parlamentari: un voto subito su Rousseau per un leader singolo, un voto subito per una leadership collegiale oppure un percorso articolato che parta dai territori e si concluda con un vero e proprio congresso.

La preferenza per il percorso “lungo”

I pentastellati di governo sembrerebbero orientati a sostenere la terza ipotesi, anche se tutto sarà discusso oggi pomeriggio. Il vantaggio è rappresentato dalla ampia partecipazione che consentirebbe, linfa vitale per un Movimento accusato di scontare in termini di consenso una deriva verticistica incompatibile con lo spirito delle origini. Lo svantaggio, però, sta nel fattore tempo: entro il 15 ottobre dovrebbero partire le assemblee locali per proporre l’agenda dei temi. Nel frattempo si costituirebbe una commissione mista, composta da parlamentari, consiglieri regionali e amministratori comunali, incaricata di elaborare le mozioni su cui l’assemblea degli iscritti del Movimento si esprimerà alla fine in rete. Ma la domanda sorge spontanea: quanti mesi ancora potrà reggere un partito senza organizzazione lacerato dalla guerra per bande?

La linea M5S sui dossier caldi, sicurezza in primis

Con Crimi i ministri, dal capodelegazione Alfonso Bonafede al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, da Stefano Patuanelli a Federico D’Incà, discuteranno anche la linea da tenere nelle prossime settimane sui dossier più caldi per il Governo. Innanzitutto la modifica dei decreti sicurezza, che come promesso dal premier Giuseppe Conte al Pd, dovrebbe approdare al prossimo Consiglio dei ministri. Ma ci sono anche i nodi Autostrade ed ex Ilva, nonché la Nadef che deve approdare in Parlamento e il cantiere Recovery Plan. Oltre al solito Mes, su cui però dai pentastellati non trapelano aperture. Al vaglio finirà infine anche l’ipotesi rimpasto.

Sorgente: M5S, oggi i big del partito in «conclave» con Crimi. Tavolo su governo e Stati generali – Il Sole 24 ORE

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