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Il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 29 febbraio, si trasferisce ora all’esame di Montecitorio

Sì dall’Aula del Senato al decreto legge sulle intercettazioni con 156 sì e 118 no alla fiducia chiesta dal governo sull’emendamento interamente sostitutivo del provvedimento.

I dissidi nella maggioranza
Il testo ha accolto le modifiche introdotte in commissione Giustizia tra cui quelle che hanno ricomposto la frattura nella maggioranza. L’esame a Palazzo Madama è stato infatti caratterizzato da un braccio di ferro fra Italia viva e il resto delle formazioni alleate (poi ricomposto) ma che ha rallentato i lavori. A questo si è aggiunto un ulteriore blocco causato dalla Lega che ha comportato l’arrivo in Aula dell’atto senza relatore.

Renzi e Cerno non votano
Il decreto, che deve essere convertito in legge entro il 29 febbraio, passa ora all’esame della Camera dei deputati. A favore della fiducia posta dall’esecutivo la maggioranza ha votato compatta (Pd, M5S, Italia viva, gruppo Misto-Leu e cinque senatori delle Autonomie). Nelle file di Italia Viva, dei 18 senatori del gruppo, non hanno partecipato al voto solo Matteo Renzi (in congedo, secondo i tabulati di palazzo Madama) e Tommaso Cerno, neoacquisto dei “renziani” risultato assente.

Sorgente: Intercettazioni, via libera del Senato con 156 sì alla fiducia. Renzi assente – Il Sole 24 ORE

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