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Scoppia la polemica. Il ministro Azzolina: “L’istituto motivi la scelta”. Il sottosegretario De Cristofaro: “Immediata rimozione dal sito web”

Scuola ROma divide alunni per

Scuola ROma divide alunni per censo

In un plesso della scuola i ragazzi “dell’alta borghesia” assieme ai figli “di colf e badanti che lavorano per le loro famiglie”, mentre nella sede che si trova “nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario” alunni di “estrazione sociale medio-bassa”. La presentazione dell’Istituto Comprensivo di via Trionfale a Roma, diffusa oggi da “Leggo”, con la divisione degli alunni per censo fa scoppiare una polemica, con la reazione sdegnata del ministro, dei presidi e di diverse forze politiche, fino alla decisione dell’istituto di rimuovere il passaggio incriminato.

Così scriveva l’istituto sul suo sito:

“La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il Plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa e conta, tra gli iscritti, il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana. Il plesso di via Vallombrosa, sulla via Cortina d’Ampezzo, accoglie, invece, prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell’alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili)”.

Interviene via Twitter il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per prendere le distanze e chiedere immediate spiegazioni della scelta. “La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l’inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso”.

Così l’Associazione dei presidi, che rimarca che “la scuola è un luogo educativo ed inclusivo” e dice “no a forme di categorizzazioni superficiali e inutili”. Mario Rusconi, presidente dell’ANP-Lazio spiega che “la scuola non può evidenziare eventuali differenziazioni socio-culturali degli alunni iscritti poiché, tra l’altro, oltre a dare una cattiva rappresentazione di se stessa agli occhi di chi legge corre anche il rischio di originare idee o forme classiste”.

Duro anche il sottosegretario Peppe De Cristofaro: “Sono davvero sconcertato che nel 2020 una scuola pubblica possa presentarsi sul proprio sito internet distinguendo i propri plessi in base al rango socio-economico dei propri alunni andando contro ogni valore espresso dalla nostra Costituzione. Sto già intervenendo per richiederne l’immediata rimozione dal sito web”.

Quindi la decisione dell’Istituto di tornare sui propri passi e togliere le frasi incriminate. Nessun intento discriminatorio ma una “mera descrizione socio economica del territorio” spiega il Consiglio di Istituto, secondo cui le definizioni sono state “interpretate in maniera discriminatoria”. L’istituto scolastico “non ha mai posto in essere condotte discriminatorie nella ripartizione degli alunni nei diversi plessi o nelle diverse classi”.

Scuola Roma

Sorgente: Scuola a Roma divide alunni: “Qui i figli dell’alta borghesia, lì quelli di estrazione medio-bassa | L’HuffPost

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