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Il dispositivo fu cancellato solo nel 2018, e non dall’azienda di Menlo Park ma dalla srl milanese

La settimana scorsa Linkiesta ha rivelato – riportando le ricostruzioni di un whistleblower ex dipendente di quell’azienda – che la Casaleggio associati utilizzò nel 2013, anni prima di Cambridge Analytica, uno schema che consentì di acquisire direttamente i dati di migliaia di utenti/elettori italiani. La app, stando alle policy di privacy dichiarate proprio nella richiesta di consenso, utilizzava il consenso di chi la scaricava anche per accedere ai dati di amici ignari. Davide Casaleggio ha negato che l’azienda abbia mai usato quei dati per profilare cittadini, ha assicurato che i dati sono stati tutti cancellati, e annunciato querela contro il sito che ha rivelato la storia; ma il Garante per la privacy ha ritenuto invece vi fossero elementi poco chiari, al punto da aprire un fascicolo:  “Possiamo confermare di aver ricevuto alcuni reclami a questo riguardo” – ha detto un portavoce – “ci stiamo preparando a lanciare un’istruttoria”. E oggi – altra notizia molto rilevante – anche Facebook fa sapere a Linkiesta che la vicenda è sotto la lente di una Investigation interna dell’azienda di Menlo Park: «L’applicazione Attivista 5 Stelle non è più attiva sulla nostra piattaforma e non lo è da oltre un anno», fa sapere Facebook, aggiungendo che «attualmente sta esaminando l’app come parte della nostra App Developer Investigation».

La dichiarazione di Facebook contiene due notizie: la prima è che Facebook capisce la portata potenzialmente dirompente di un eventuale abuso che potrebbe esser stato compiuto ai danni della sua piattaforma anche in Italia, non solo nel Regno Unito della Brexit, o nella campagna Trump. E cerca di correre ai ripari. La seconda è che la app della Casaleggio è rimasta attiva fino a un anno fa, ossia un tempo vicinissimo, che dunque copre anche – in linea teorica – il periodo della campagna elettorale per le ultime elezioni politiche (non solo quello delle elezioni 2013, come inizialmente immaginato) . Particolare estremamente interessante è che la app non è stata rimossa da Facebook (che pure dal 1 aprile 2015 applica policy molto più restrittive sulle app esterne), ma dalla Casaleggio stessa. La cancellazione avviene nel fatale 2018, l’anno in cui scoppia – grazie alle inchieste di Carole Cadwalladr per l’Observer e il Guardian – lo scandalo di Cambridge Analytica.

Facebook non ha al momento elementi per dire che i dati raccolti dalla Casaleggio siano stati trattati come fece Alexandr Kogan, nella app poi usata da Cambridge Analytica. Ma Linkiesta sottolinea un punto che viene offerto proprio da chi ha creato la app: “Leggendo l’informativa pubblicata dalla stessa Casaleggio, è provato che poteva accedere a quei dati per profilare gli elettori”.

Sorgente: Dopo il Garante per la privacy, anche Facebook investiga sulla app che fu usata dalla Casaleggio – La Stampa

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