0 2 minuti 4 anni

DI EMILIANO RUBBI

In pratica: Liliana Segre (una che è sopravvissuta ad Auschwitz per poi ritrovarsi con i leghisti che la insultano su Facebook) propone una commissione parlamentare che si occupi di monitorare i fenomeni di odio, antisemitismo e razzismo in rete e tutto il parlamento vota a favore, tranne la destra.

Fratelli d’Italia motiva la propria astensione parlando di possibile “censura politica” (già, del resto è una brutta cosa censurare chi inneggia ai forni per gli ebrei).
Salvini, invece, dichiara: “Non vorremmo che qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quella che per noi è una convinzione, un diritto, ovverosia il ‘prima gli italiani’”.

E io mi chiedo, in realtà, cosa stracazzo c’entri questo discorso con l’odio in rete.
Cioè, nessuno spaccia niente per niente: se scrivi “prima gli italiani” stai semplicemente ripetendo a pappagallo uno slogan idiota, ma in linea di massima si tratta solo di stupidità o di ignoranza, non di razzismo.
Se scrivi “bisogna rimettere ebrei e rom nei campi” o “fuori uno” quando muore un migrante in mare, invece, sei un razzista di merda.

Il punto è che sia Salvini che la Meloni lo sanno benissimo, così come sanno benissimo che una larga fetta del loro elettorato attuale è, effettivamente, composta da scimmie antropomorfe razziste.
L’estrema destra attuale è contraria a qualsiasi controllo sull’hate speech in rete perché sa perfettamente che l’odio è il loro carburante, è ciò che li nutre, che porta loro voti.
Senza l’odio e la paura Salvini e Meloni starebbero al 2% sommati.

I social network hanno sdoganato il concetto per cui il razzismo è “un legittimo pensiero” e si può scrivere pubblicamente ogni schifezza, tanto non succede niente.
Non è così.
Ed è ora che gli italiani lo imparino.
Finalmente.

Sorgente: L’ODIO IN RETE E’ IL CARBURANTE DELL’ESTREMA DESTRA – ALGANEWS

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20