‘Mi dà appuntamento per le undici del mattino a casa sua Iole Mancini, 99 anni, partigiana, una delle migliaia di antifascisti rinchiusi e torturati dalla Ss a via Tasso a Roma. Non più tardi perché sta per andare qualche giorno in campagna con i nipoti.
Fino allo scorso anno il 25 aprile è scesa in piazza. Solo la voce tradisce un po’ l’età ma accetta con piacere le domande e risponde con la passione di sempre. Dopo mezz’ora insieme la voce si fa più debole ma il senso delle sue parole arriva come un urlo potente nell’Italia dei nuovi rigurgiti di fascismo. ‘Oggi i giovani non sanno, sono terrorizzata da quello che sta accadendo. Sono anche amareggiata e triste. Spero che qualcuno ancora creda nella nostra lotta altrimenti inizio a pensare: chi ce l’ha fatto fare di rischiare la nostra vita piena di entusiasmo? Per che cosa abbiamo lottato? Non per questa l’Italia di oggi’
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Di Flavia Amabile