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Le borse europee sono caute alla vigilia del prossimo round di negoziati commerciali tra i funzionari di alto livello di Stati Uniti e Cina. L’Ue sarebbe pronta a offrire al Regno Unito un’estensione dei colloqui sulla Brexit fino alla prossima estate. Male tra le banche Mps. Bene Tim. Leonardo contiene le perdite | Borse Ue verso avvio poco mosso alla vigilia dell’incontro Usa-Cina

Le borse europee sono caute in avvio di seduta mentre le tensioni tra Cina e Stati Uniti aumentano alla vigilia del prossimo round di negoziati commerciali tra i funzionari di alto livello dei due Paesi. Gli Usa starebbero portando avanti discussioni su possibili restrizioni sui flussi di portafoglio in Cina, in particolare quelli legati agli investimenti sui fondi pensione del governo.

Intanto la Cina che ha sollecitato “con forza” gli Stati Uniti a fermare “immediatamente” i “giudizi irresponsabili sulla questione dello Xinjiang, a bloccare le sue interferenze negli affari interni del paese e a rimuovere “il prima possibile” le 28 entità cinesi inserite nella lista nera del commercio americano. Altrimenti la Cina “prenderà tutte le misure necessarie per tutelare in modo risoluto i suoi interessi”.

È la risposta di Pechino alla decisione americana di inserire in blacklist 28 organizzazioni cinesi per il loro presunto coinvolgimento in abusi contro l’etnia degli uiguri, minoranza musulmana del Paese, nella provincia cinese dello Xinjiang. Le organizzazioni inserite nella cosiddetta Entity List non possono acquistare prodotti da compagnie Usa senza l’ok di Washington.

Tra le 28 organizzazioni colpite ci sono sia agenzie governative cinesi sia compagnie che forniscono apparecchiature tecnologiche di sorveglianza, come la Hikvision, la Dahua Technology e la Megvii Technology, specializzate in riconoscimento facciale. Il Dipartimento del Commercio Usa ha dichiarato che le organizzazioni sono “coinvolte in violazioni dei diritti umani e abusi”.

Il biglietto verde è stabile in vista della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione del Fomc, braccio operativo della Fed. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,096 (+0,08%). Smette di scendere la sterlina (cross sterlina/dollaro a 1,2204, -0,08%), ieri sotto pressione, con l’Unione europea che sarebbe pronta a offrire al Regno Unito un’estensione dei colloqui sulla Brexit fino alla prossima estate.

E’ quanto sostiene il Guardian, secondo cui questo orientamento sarebbe emerso dopo che i presidenti del Consiglio Ue e della Commissione europea hanno respinto la strategia del primo ministro britannico, Boris Johnson. Secondo il quotidiano britannico, “una serie di date” saranno al centro della riunione dei leader europei della prossima settimana, ma secondo alcune fonti la data presa in considerazione sarebbe quella di giugno 2020.

A Bruxelles, un’ulteriore estensione dei colloqui “è ora considerata quasi inevitabile, nonostante la costante insistenza di Johnson sul fatto che il Regno Unito uscirà dall’Ue il 31 ottobre prossimo, con o senza un accordo”, riferisce il quotidiano. Un’alta fonte del governo britannico ha ammesso che i colloqui sono ora in una fase di stallo, anche se David Frost, il principale negoziatore del Regno Unito, sta ancora cercando di ripristinare le discussioni con Bruxelles. “Se la posizione dell’Ue è che l’Irlanda del Nord deve essere nell’unione doganale, e questo sembra essere il caso, non è accettabile per noi. La nostra posizione è che dobbiamo uscire e questo è il motivo per cui siamo bloccati”, ha commentato.

Per gli analisti di Ing la sterlina potrebbe scendere sotto quota 1,20 nei confronti del dollaro in scia alla crescente probabilità di elezioni anticipate nel Regno Unito che potrebbero tenersi a fine novembre o inizio dicembre. D’altra parte Boris Johnson potrebbe essere chiamato a far fronte a una rivolta interna al suo governo nel caso di una Brexit senza accordo, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano The Times, spiegando che cinque ministri sarebbero pronti a rassegnare le dimissioni se il Regno Unito dovesse uscire dall’Unione europea con un no-deal. Nella “watch list” delle dimissioni, secondo il quotidiano britannico, ci sarebbero i ministri Nicky Morgan (Cultura), Julian Smith (Irlanda del Nord), Robert Buckland (Giustizia), Matt Hancock (Sanità) e Geofffrey Cox (procuratore generale).

Il prezzo del petrolio resta debole, dopo tre sedute consecutive di ribassi trainati dal vacillare delle speranze sulle trattative Usa-Cina sul commercio. Il Brent, il greggio di riferimento del mare del nord, cede lo 0,29% a 58,07 dollari al barile e il Wti lo 0,34% a 52,45 dollari al barile. Così a Piazza Affari, dove l’indice Ftse Mib è stabile a quota 21.408 punti, Eni  cede lo 0,21% a 13,506 euro e Saipem  lo 0,59 % a 4,021 euro.

Invece Tim  passa di mano a quota 0,5078 euro (+0,24%) dopo che ieri il presidente della Cassa depositi e prestiti, Massimo Tononi, ha chiarito che è non disponibile per la carica di presidente del colosso tlc. Secondo indiscrezioni stampa il gruppo sta prendendo in considerazione la possibilità di separare e quotare in borsa le attività data center. Segno più anche per Atlantia  (+0,38% a 21,07 euro) visto che, con il suo coinvolgimento nel salvataggio di Alitalia, il governo potrebbe procedere con una revisione, e non la revoca, delle concessioni autostradali della controllata Aspi.

Tra le banche, con lo spread Btp/Bund poco mosso a 142,806 punti base, si muovono bene solo Ubi (+0,51% a 2,586 euro) e Banco Bpm  (+0,86% a 1,8865 euro). Più debole Mps  (-0,62% a 1,45 euro) a causa delle indiscrezioni di stampa secondo le quali dalle prime valutazioni dell’Antitrust europea non è emerso un orientamento favorevole sul piano per liberare la banca da circa 10-14 miliardi di euro di crediti deteriorati. Quindi le trattative tra il Tesoro, azionista di Mps , e Bruxelles proseguono. L’Antitrust europea dovrebbe prendere una decisione in merito prima della fine di dicembre.

Sotto tono le utilities, anche Italgas  (-0,31% a 5,82 euro) e A2A  (-0,18% a 1,665 euro) che hanno siglato ieri un accordo per la cessione reciproca di alcuni asset al fine di rafforzare i rispettivi core business. In particolare, Italgas  Reti si è impegnata a cedere ad A2A  Calore & Servizi l’insieme delle attività di teleriscaldamento attualmente gestite nel Comune di Cologno Monzese (Milano); contestualmente, Unareti (A2A ) cederà a Italgas  le attività di distribuzione del gas naturale gestite in sette Comuni appartenenti all’ATEM Alessandria 4.

Contiene le perdite Leonardo  (-0,10% a 10,07 euro) dopo che il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha detto che l’Italia intende rispettare il programma di acquisto degli aerei militari F35, confermando l’impegno assunto la scorsa settimana dal premier, Giuseppe Conte, con il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. Infine, Salini Impregilo festeggia con un +2,57% a 1,92 euro il nuovo contratto vinto dalla controllata americana Lane da 255 milioni di dollari, viceversa Mediaset  resta dimessa (-0,04% a 2,59 euro) dopo aver annunciato ieri con Netflix la prima partnership per realizzare una serie di film italiani che potranno essere apprezzati dal pubblico di tutto il mondo.

Sorgente: Le tensioni tra Cina e Usa e la Brexit frenano Piazza Affari – MilanoFinanza.it

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