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La stagnazione di agosto dell’export è la sintesi di un moderato andamento positivo per l’area extra Ue (+0,6%) e negativo per quella Ue (-0,4%). Meglio le importazioni (+1,8%). Una vigilia carica di tensioni con lo scontro Mattarella-Trump sui dazi. Il Parmigiano Reggiano accuserà il colpo più duro

Export fermo ad agosto in Italia. E’ la fotografia scattata dall’Istat alla vigilia dell’entrata in vigore dei dazi Usa sui prodotti europei. L’Istituto di statistica ha spiegato che la stagnazione di agosto dell’export è la sintesi di un moderato andamento positivo per l’area extra Ue (+0,6%) e negativo per quella Ue (-0,4%).

Viceversa le importazioni hanno registrato una crescita congiunturale (+1,8%) da addebitare all’incremento degli acquisti dall’area Ue. Mentre la flessione dell’export su base annua, pari a -3,4%, è dovuta al calo delle vendite registrato sia per l’area Ue (-5,2%) sia, in misura minore, per quella extra Ue (-1,4%). Analogamente le importazioni sono risultate in diminuzione (-4,1%) sia dai mercati extra Ue (-6,2%) sia dall’area Ue (-2,4%).

Tra i settori che hanno contribuito alla flessione tendenziale dell’export l’Istat ha segnalato macchinari e apparecchi n.c.a. (-7,8%), autoveicoli (-24,0%) e apparecchi elettrici (-16,3%); mentre nello stesso mese hanno contribuito positivamente gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+32,0%), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+3,7%) e gli articoli di abbigliamento, anche in pelle e pelliccia (+3,8%).

Su base annua, i paesi che hanno contribuito maggiormente alla diminuzione delle esportazioni sono stati Germania (-7,5%), Francia (-5,9%), i paesi Opec (-10,7%) e Spagna (-9%), al contraio si è visto un aumento delle vendite verso Svizzera (+24,9%) e Giappone (+9,9%). Invece nei primi otto mesi dell’anno l’aumento su base annua dell’export (+2,6%) è stato determinato dalle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+28,3%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+7,5%) e prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori (+7%).

Ad agosto, ha stimato ancora l’Istat, l’indice dei prezzi all’importazione è diminuito dello 0,7% in termini congiunturali e del 2,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nel mese “la dinamica congiunturale delle esportazioni è risultata stazionaria dopo la contrazione registrata nel mese precedente. Il calo tendenziale dell’export è più sostenuto per i paesi dell’area Ue, in particolare la diminuzione è più ampia della media per i principali partner commerciali dell’Ue. Su base annua, la dinamica dell’indice dei prezzi all’importazione, per il secondo mese consecutivo, ha segno negativo: il calo è principalmente imputabile al raggruppamento dell’energia nella zona non-euro”, ha concluso l’Istat.

La scure dei dazi, ha aggiunto la Coldiretti, si abbatte sul record storico per il Made in Italy negli Stati Uniti, che rappresentano il principale mercato di sbocco fuori dai confini europei, con un balzo del +8,3% nei primi otto mesi dell’anno. Sul mercato americano il Made in Italy è cresciuto fino ad ora più del doppio rispetto al mercato mondiale dove la crescita è stata pari ad appena il 2,6% nei primi otto mesi.

A essere maggiormente interessati dai dazi sono peraltro i prodotti alimentari che fanno registrare negli Stati Uniti un boom del 13% da gennaio ad agosto dopo aver messo a segno nel 2018, ha ricordato la Coldiretti, il record dell’export a 4,2 miliardi. Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano fino al Gorgonzola ma anche salumi, agrumi, succhi e liquori per un valore delle esportazioni di circa mezzo miliardo di euro saranno colpiti da dazi aggiuntivi del 25% che provocheranno il rincaro dei prezzi al consumo e una preoccupante riduzione degli acquisti da parte dei cittadini e ristoratori statunitensi.

“E’ quindi importante l’apertura del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, all’Italia che rischia di essere ingiustamente punita dai dazi Usa per la disputa tra Boeing e Airbus  che è essenzialmente un progetto francotedesco a cui si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, apprezzando l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in Usa ha esortato a “trovare un metodo di confronto collaborativo per evitare uno scambio di provvedimenti ritorsivi tra le due parti”.

In questo contesto, ha aggiunto Prandini, è importante che la proposta della Coldiretti di attivare aiuti compensativi per azzerare l’effetto dei dazi americani su alcuni prodotti agroalimentari sia stata accolta dal governo italiano e portata all’attenzione dell’Unione Europea. Infatti, occorre rafforzare i
programmi di promozione dei prodotti agricoli nei paesi terzi e concedere aiuti nazionali agli agricoltori che rischiano di subire gli effetti di una tempesta perfetta tra dazi Usa e Brexit, dopo aver subito fino ad ora una perdita di 1 miliardo di euro negli ultimi cinque anni a causa dell’embargo totale della Russia.

Una vigilia, insomma, carica di tensioni, soprattutto per il Consorzio del Parmigiano Reggiano. Infatti, se i prodotti italiani saranno colpiti da un dazio aggiuntivo di circa 117 milioni di euro, sarà proprio la DOP Parmigiano Reggiano ad accusare il colpo più duro, in quanto il 25% dell’impatto complessivo Italia andrà a ricadere proprio sul Parmigiano Reggiano. Il dazio sul Parmigiano passerà dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo. Se oggi il costo del formaggio è pari a circa 40 dollari al chilo, da domani a scaffale sarà ben oltre 45 dollari al chilo. Difficile, al momento, prevedere quali saranno gli effetti immediati delle tariffe.

Trump, ieri durante l’incontro con il presidente Mattarella a Washington, ha annunciato che “gli Usa valuteranno attentamente le rimostranze dell’Italia che ritiene di essere penalizzata eccessivamente dagli annunciati dazi”, ma ha poi sostenuto che i dazi non sono una ritorsione, ma un risarcimento: “Non ci possono essere rivendicazioni perché questa è una guerra che è iniziata proprio dal trattamento ingiusto dell’Unione Europea nei confronti degli Usa. Quindi coi dazi andremo a pari: i miliardi di dollari che ci sono stati tolti dall’Unione Europea verranno dati indietro ai contribuenti americani”, ha replicato in modo secco il tycoon.

Sorgente: Export fermo ad agosto in Italia. Domani in vigore i dazi Usa sui prodotti Ue – MilanoFinanza.it

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