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L’ex brigatista, condannata per l’omicidio del giuslavorista e ora ai domiciliari, percepirebbe un assegno di 623 euro. Dem e Carroccio presentano un’interrogazione

“Ho provato un grande senso di ingiustizia. Non sempre quello che è legale è giusto”. Olga D’Antona, la moglie di Massimo D’Antona, il giuslavorista ucciso il 20 maggio del 1999 dalle Brigate Rosse, commenta così la notizia del reddito di cittadinanza percepito da Federica Saraceni, condannata in via definitiva a 21 anni e mezzo di reclusione per l’omicidio. “L’ingiustizia non la subisco io, ma – aggiunge nel corso di un’intervista a Radio Capital – la subiscono tutti i cittadini. La norma va rivista”.

Secondo quanto anticipato da La Verità, la ex terrorista, attualmente ai domiciliari, starebbe ricevendo in questi mesi il reddito di cittadinanza con un assegno pari a 623 euro mensili.

Olga D’Antona si augura che il governo si attivi per modificare la normativa. Perché, spiega: ”È giusto che il reddito sia concesso a chi ha esaurito la propria condanna e si è ravveduto, ma non è questo il caso. E poi lei ha alle spalle una famiglia che può sostenerla e che ha sempre dimostrato di volerla sostenere…E ora, che c’è anche il Pd, mi aspetto che il governo faccia qualcosa”.

 

Tridico: “Requisiti Inps ci sono”

“Stiamo verificando. I requisiti reddituali, patrimoniali e occupazionali, requisiti che competono all’Inps, ci sono”. Così il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha risposto alla domanda sul Reddito di cittadinanza alla ex terrorista Saraceni. “La norma prevede che se la persona ha ricevuto una condanna nei dieci anni precedenti c’è il blocco” per il Reddito, “lei l’ha ricevuta 12 anni fa. Basta leggere la legge”, ha detto a margine dell’evento Fulbright in Italia.

 

Protestano Lega e Pd. Morelli: “Saraceni non è l’unica non è l’unica ex brigatista a beneficiare della misura”. Madia: “Norma sbagliata, intervenire”

Mentre il ministero del Lavoro fa sapere che la vicenda ”è oggetto di verifica da parte dei competenti uffici” al fine di “accertare l’eventuale presenza di anomalie”, tra i politici sale la polemica. “Il reddito di cittadinanza a Saraceni è un insulto intollerabile per i parenti della vittima e per tutte le persone perbene. La Lega non parteciperà a nessun lavoro d’aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e quest’ingiustizia sarà sanata”, hanno fatto sapere i capigruppo della Lega, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.

Il Carroccio fa sapere di aver presentato un’interrogazione parlamentare perché, spiega Elena Murelli, Saraceni “non è l’unica ex brigatista ad averne beneficiato”.

E Matteo Salvini afferma:  “O la chiariscono o la ritirano. O fermiamo i lavori del Parlamento”.

Si mobilita anche il Pd. Marianna Madia fa sapere su Twitter che ha presentato un’interrogazione parlamentare: “Il caso della brigatista Saraceni che
attualmente può percepire il reddito di cittadinanza, rende chiaro che la norma è sbagliata e su questo punto bisogna intervenire”. Rincara la dose Fratelli d’Italia: “Siamo lieti che la Lega abbia capito che il Reddito di cittadinanza, così come l’ha approvato insieme a M5s, favorisce delinquenti e condannati, e tra questi anche terroristi che si sono macchiati da efferati delitti”, dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, vicepresidente della Commissione Giustizia.

Meloni: “Così anche ladri, pedofili e stupratori, oltre ad assassini e terroristi, percepiscono l’assegno da parte dello Stato. Una follia”

Giorgia Meloni lancia un’accusa: “Lo scandalo è causato anche della bocciatura in Parlamento dell’emendamento di Fratelli d’Italia per escludere dai beneficiari del reddito di cittadinanza chi è stato condannato per gravi reati”, scrive su Facebook.  “Con l’attuale norma – continua – anche ladri, pedofili e stupratori, oltre ad assassini e terroristi, percepiscono l’assegno da parte dello Stato. Una follia che Fratelli d’Italia aveva segnalato in totale solitudine. Ora il Governo vari urgentemente una norma per fermare questo scempio”.

Sorgente: La moglie di D’Antona: “Un’ingiustizia il Reddito a Saraceni”. Il presidente Inps: “Ha i requisiti” | L’HuffPost

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