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Il rapporto della Finanza sulle operazioni sospette e i legami con la Lega

di Fiorenza Sarzanini

ROMA— Prelevamenti in contanti in sequenza, trasferimenti di somme su conti esteri per milioni di euro, investimenti immobiliari effettuati da società o dai rappresentanti legali per spostare capitali: sono le «operazioni sospette» effettuate dagli uomini che hanno gestito i rapporti con la Russia per conto della Lega. È un rapporto riservato della Guardia di Finanza a svelare le segnalazioni arrivate negli ultimi mesi sulle movimentazioni di denaro che riguardano il consigliere di Matteo Salvini a palazzo Chigi Claudio D’Amico e l’ex portavoce Gianluca Savoini — protagonista dell’incontro del 18 ottobre scorso all’Hotel Metropol di Mosca durante il quale si discusse un finanziamento da 65 milioni di euro al Carroccio — ma anche alcune associazioni che sarebbero state gestite proprio per curare le relazioni tra i due Paesi e utilizzate come schermo per gli affari. Un fiume di denaro di cui si sta cercando di ricostruire origine e destinazione anche per accertare se alcuni passaggi possano essere serviti ad occultare i 49 milioni di rimborsi elettorali per il Carroccio che risultano spariti.

Le 14 operazioni

Il report su D’Amico risale al 2012 ed è relativo «all’esecuzione di 14 prelevamenti in contanti in sequenza temporale (da gennaio 2011 a marzo 2012) per complessivi 110mila euro dal conto corrente intestato al Gruppo Lega Nord Padania presso il Banco di Napoli in seguito all’accreditamento di bonifici con cadenza mensile di 8.460 euro provenienti dalla Camera dei Deputati con causale “saldo ricevute”». Ma gli altri elementi ritenuti utili per le indagini riguardano l’associazione Lombardia-Russia che gestisce proprio con Savoini, così come la «Orion llc, società con sede a Mosca creata come rappresentanza commerciale di aziende». La «rete» tessuta da D’Amico e Savoini porta anche a Oleg Ossipov che ha gestito fino a due mesi fa la fondazione «Rossotrudnichstvo». È il padre di Irina Ossipova, l’interprete amica di Savoini che ha seguito Salvini nei numerosi viaggi in Russia e nel 2016 fu candidata al Comune di Roma per Fratelli d’Italia. Scrive la Finanza: «Ossipov risulta segnalato per rilevanti movimentazioni finanziarie che ammontano a 2 milioni 253mila euro tra aprile 2015 e marzo 2016. A fronte di consistenti bonifici dalla Russia sul suo conto (per circa 900mila euro) seguono bonifici in uscita (per circa 760mila euro) disposti a favore di altro conto corrente intestato a lui e ad altre cinque persone fisiche con causali riguardanti il pagamento degli stipendi».

«Conoscere Eurasia»

Strategica viene ritenuta pure l’associazione «Conoscere Eurasia» rappresentata da Antonino Fallico, presidente di Banca Intesa Mosca, che ha avuto un ruolo strategico nelle trattative del Metropol. Non a caso nel dossier viene citato l’avvocato Andrea Mascetti componente del board che viene menzionato nel corso della riunione proprio come partner affidabile. In questo intreccio spiccano le «segnalazioni» relative alla «Rosneft Oil Company» che, come evidenziano gli investigatori, «è controparte delle negoziazioni italo-russe durante l’incontro». Annota la Finanza: «Rosneft viene menzionata per l’operatività anomala riconducibile a Galina Lazareva, moglie del direttore finanziario Petr Ivanovich Lazarev. La donna è una libera professionista nel settore della compravendita immobiliare e riceve: da novembre 2016 ad agosto 2017 9 milioni di euro provenienti dalla Russia, in particolare 3 milioni di euro il 22 settembre 2016 da Banca Intesa Russia tramite bonifico disposto dal marito con causale “regalo”; bonifico per circa 3 milioni pervenuto sul conto corrente in dollari Usa giustificato come controvalore di dividendi percepiti in quanto socia della Winkler Limited con sede a Gibilterra; a novembre 2017 e gennaio 2018 ulteriori 5,4 milioni di euro di cui parte del coniuge Lazarev, giustificati quali saldo finanziario di una vendita di un immobile in Finlandia. A fronte della provvista sono stati emessi assegni circolari per 1,2 milioni di euro finalizzati all’acquisto di immobili; a maggio 2018 oltre 3 milioni e mezzo di euro da un conto russo per vendite immobiliari» sulle quali sono in corso ulteriori verifiche.

Sorgente: Bonifici, contanti e vendita di case nella rete del Metropol di Mosca – Corriere.it

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