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Cresce la tensione sul caso dei presunti fondi russi. Per il M5s l’incontro con le parti sociali era stato un modo di sviare l’attenzione. “La mia pazienza non è infinita”, avverte il ministro dell’Interno, che non sarà interrogato in Procura

Da una parte il Pd che rilancia sull’ostruzionismo sui lavori parlamentari fino a quando Matteo Salvini non verrà in Aula a riferire sui presunti finanziamenti russi alla Lega; dall’altra il Movimento 5 stelle che accusa il vicepremier della Lega di aver invitato i sindacati al Viminale non per discutere di manovra ma per sviare l’attenzione sul ‘caso Russia’.

Il ministro dell’Interno, sempre più nel mirino di opposizione e alleati, apre alla possibilità di riferire sulla vicenda durante il question time (“In Parlamento – dice – ci vado ogni settimana, fa parte del mio lavoro. E rispondo a quello che mi chiedono”), ma allo stesso tempo ribadisce di non essere coinvolto nel cosiddetto ‘affaire Metropol’ e che il suo partito non ha preso soldi. “

Mi sembra – sottolinea – siano dieci giorni che qualcuno parla del nulla, ognuno occupa il suo tempo come vuole. Io mi occupo di vita reale, di problemi veri cercando di risolverne un po’”. Ed ancora: “Hanno assoldato pure James Bond per trovare questi soldi. Sono attaccato da chi governa con me, la mia pazienza non è infinita”.

“Con Conte nessun incidente”

In ogni caso Salvini spende più di una parola su Savoini: “Lo conosco da 25 anni, dai tempi dell’Università statale di Milano. L’ho sempre ritenuto persona corretta e fino a prova contraria continuo a ritenerlo persona corretta. Punto”. Il segretario del partito di via Bellerio nega ogni tipo di attrito con il presidente del Consiglio (“Con Conte nessun incidente”) ma dal Carroccio non si nasconde affatto il momento di scontro all’interno del governo: “Il governo andrà avanti? È difficile dirlo, Salvini ci mette tanta buona volontà, bisogna capire se questo caos prima o poi finisce o prosegue; se questa continua situazione di tensione non termina è piu’ difficile andare avanti”, taglia corto il viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia.

Di Maio è “stufo dei tentennamenti”

“Penso – è l’opinione di Luigi Di Maio – che in questo momento il governo possa saltare solo se non si fanno le cose per gli italiani, io sinceramente sono un po’ stufo dei tentennamenti nella maggioranza sull’acqua pubblica, parlo della Lega, sul salario minimo e su tanti altri temi”.

Sulla necessità che Salvini riferisca in Parlamento interviene anche il presidente della Camera Roberto Fico: “Se riportiamo il dibattito dentro il Parlamento è sempre qualcosa di positivo e di giusto”. La terza carica dello Stato domani vedrà il segretario dem Nicola Zingaretti che intanto questa sera incontrerà il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, proprio per insistere sulla necessità di un dibattito parlamentare sui rapporti tra la Lega e Mosca. E il capogruppo del Pd a Montecitorio Graziano Delrio avverte: “Salvini non pensi di cavarsela in due minuti al question time”. Intanto la procura milanese fa sapere che non c’è necessità di sentire il vicepremier del partito di via Bellerio.

Sorgente: “Vado in Parlamento e rispondo a quello che mi chiedono”, dice Salvini 

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