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Toscana: la Regione prepara un esposto in Procura. Esplode la rabbia tra i pazienti

Firenze, 5 giugno 2019 – È un farmaco fondamentale nelle cure oncologiche, in particolare per ridurre il rischio di ricadute nel caso del tumore alla vescica. Eppure la mitomicina non si trova e una cinquantina di pazienti toscani rischiano di dover interrompere la terapia. Anzi, 25 di loro hanno già saputo dello stop dall’ospedale fiorentino di Careggi, mentre altrettante rischiano di vivere lo stesso, gravissimo, disservizio al Cisanello di Pisa. E la questione non è solo toscana: l’irreperibilità di questa molecola sta interessando numerosi ospedali italiani, il Gemelli di Roma, gli ospedali di Brescia e diversi nosocomi del Piemonte, da dove è partito anche un esposto alla Procura della Repubblica per verificare se «ci siano aspetti di rilevanza penale e se la salute dei cittadini sia stata messa a rischio per ragioni speculative».

Una strada che, adesso, intende percorrere anche la Toscana, dopo che la vicenda è stata raccontata dalla stampa. «Non ci saremmo mai dovuti trovare in questa situazione – ha detto ieri il presidente della Regione, Enrico Rossi –, con ospedali privi di farmaci per le cure oncologiche. Abbiamo dato mandato all’avvocatura di fare un esposto in Procura. Il timore è che dietro a queste carenze ci siano delle speculazioni nazionali e internazionali. Ci sono Paesi che concordano prezzi più alti con le case farmaceutiche e qui i prodotti si trovano. In Italia invece l’Aifa ha classificato 720 farmaci come difficili da reperire. È una situazione inaccettabile, che deve essere affrontata dal governo nazionale». Intanto però le terapie si fermano. E chi sta combattendo contro un tumore non ha certo tempo di aspettare la burocrazia. «Sappiamo bene che queste interruzioni possono pregiudicare l’esito della terapia – ha detto ancora il governatore Rossi – per questo ho dato mandato ad Estar, l’agenzia che si occupa delle forniture per tutte le strutture sanitarie pubbliche toscane, di dare il via a una ‘caccia al farmaco’ in tutta Europa per fronteggiare la situazione. Il direttore di Careggi, Rocco Damone, partirà personalmente per individuare le fiale che servono e che probabilmente troveremo a Lugano. Domani stesso (oggi ndr) vi faremo sapere gli esiti di questa ricerca».

Resta intanto la rabbia dei pazienti, in particolare di chi aveva iniziato la terapia è l’ha dovuta interrompere, con il rischio di vanificarne gli effetti positivi. «Il 20 giugno avevamo chiesto l’autorizzazione all’Aifa per acquistare il farmaco all’estero – ha spiegato il direttore di Careggi, Rocco Damone – in tempo per riacquistare le scorte, ma l’autorizzazione ci è arrivata il 2 luglio». Per il futuro, la Regione si è impegnata a organizzare meglio le scorte. Ora però si tratta di trovare la mitomicina all’estero: qui costa 300 euro invece di 30, ma i rifornimenti, evidentemente, non mancano.

Lisa Ciardi

Sorgente: Sanità, farmaci antitumorali introvabili: è allarme – Cronaca – lanazione.it

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