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«Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo». E sui temi economici: «Serve un green deal nei primi 100 giorni, più tempo alla Brexit»

«Per me solamente una cosa è importante, l’Europa va rafforzata e chi la vuole fare fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica». La tedesca Ursula von der Leyen, presidente designato alla Commissione europea dal Consiglio dopo un lungo e faticoso negoziato, ha spiegato al Parlamento Ue il suo progetto di Europa. Oggi nel tardo pomeriggio l’Aula procederà al voto: per essere eletta UVDL, come è stata ribattezzata, ha bisogno di 374 preferenze su 747 eurodeputati. Stato di diritto, stato sociale, sostenibilità, patto per il clima, riforma del Sistema di Dublino, tassa sulla Co2 alle frontiere, parità di genere e proroga alla Brexit se fosse necessario. La candidata alla successione di Jean-Claude Junker ha toccato tutti i temi cari ai gruppi politici nel tentativo di allargare la sua maggioranza. E ha detto in modo chiaro che «in mare c’è l’obbligo di salvare vite».

Stato di diritto e clima

Von der Leyen ha spiegato che «non si possono fare compromessi quando si tratta di difendere la libertà e lo Stato di diritto». «Utilizzerò tutto lo strumentario necessario – ha spiegato – per difendere lo stato di diritto e i valori europei, e realizzerò un meccanismo europeo per la difesa dello stato di diritto». Questo è un punto delicato che le viene contestato dai socialdemocratici e dai Verdi, che non sono soddisfatti nemmeno dalle proposte ambientali. L’ex ministra della Difesa tedesca ha detto che presenterà «un accordo verde per l’Europa nei primi cento giorni del mio mandato» e propone di raggiungere la neutralità carbonica nel 2050, perché «non basta l’obiettivo di riduzione delle emissioni di Co2 del 40% entro il 2040, occorre provare a fare di più e porsi il target di una riduzione del 50% se non del 55% entro il 2030». Per aiutare i Paesi più dipendenti dal carbone ha individuato in un fondo

Flessibilità e salario minimo

Von der Leyen vuole un’Europa sostenibile, con un’economia che cresce. Ha spiegato di voler «usare tutta la flessibilità permessa dalle regole del patto di stabilità» ma anche detto che «dobbiamo avere un’economia forte perché se vogliamo spendere prima occorre guadagnare». In tal senso vuole facilitare le iniziative a favore dello sviluppo delle Pmi, che rappresentano il tessuto industriale europeo. Ha anche spiegato che è necessario introdurre un salario minimo nel rispetto dei diversi mercati del lavoro perché «che garantisca una vita dignitosa» e un’assicurazione europea per la disoccupazione.

Immigrazione e parità di genere

La popolare vuole «un nuovo patto per la migrazione e l’asilo, incluso il rilancio della riforma di Dublino». Ma deve essere chiaro che «in mare c’è l’obbligo di salvare le vite»: «L’Ue ha bisogno di frontiere umane, dobbiamo salvare le vite, ma dobbiamo anche ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti, contro il crimine organizzato, tutelare il diritto di asilo e migliorare la condizione dei profughi per esempio tramite corridoi umanitari in stretta cooperazione con l’Onu». La candidata designata vuole una maggiore protezione per i giovani e per il loro ingresso nel mondo del lavoro perché non è accettabile una disoccupazione giovanile che in alcuni Paesi raggiunge il 45% e la media Ue è del 14%. Von der Leyen ha anche insistito sulla parità di genere: «Finora ci sono stati 183 commissari, ma solo 35 sono state donne, meno del 20% ma noi rappresentiamo la metà della popolazione mondiale». Il suo collegio dei commissari, ha detto, rispetterà l’equilibrio di genere altrimenti respingerà le candidature.

Sorgente: Migranti, Von der Leyen: «In mare c’è l’obbligo di salvare le vite»

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