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Secondo altre fonti diplomatiche gli Usa terrebbero in stallo la situazione in attesa di indicazioni da Washington. Salvini: “È un crimine di Haftar, il mondo deve reagire”. Il bombardamento è stato effettuato dalle forze del generale Khalifa Haftar, sostenute dalla Francia e dagli Emirati. Per l’inviato Onu si tratta di crimine di guerra

di VINCENZO NIGRO

Dopo diverse ore di discussione, il Consiglio di sicurezza dell’Onu non ha ancora reso nota la propria posizione sull’attacco aereo che ha ucciso almeno 44 persone in un centro di detenzione migranti a Tripoli. Il presidente di turno, l’ambasciatore peruviano Gustavo Meza-Cuadra, ha dichiarato che sarà diffuso un comunicato che condanna l’attacco ma che “si sta ancora discutendo” il testo.

Secondo altre fonti diplomatiche, invece, gli Usa terrebbero in stallo la situazione in attesa di indicazioni da Washington, anche dopo che il dipartimento di Stato ha già stigmatizzato l’accaduto. Eppure, sempre secondo le stesse fonti, la bozza di testo britannica si limita a condannare senza accusare una parte o un’altra ed esprime la profonda preoccupazione per la situazione umanitaria in Libia, chiedendo un cessate il fuoco e il ritorno al dialogo.

António Guterres

@antonioguterres

I am outraged by reports that dozens of refugees and migrants, including women and children, have been killed and injured by airstrikes on a migrant detention centre near Tripoli, Libya.

I condemn this horrendous incident and call for an independent investigation.

718 utenti ne stanno parlando

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un tweet si è detto “indignato” del bombardamento, e ha chiesto “una indagine indipendente”.

Decine di migranti sono stati uccisi nel bombardamento che ieri notte un aereo dell’aviazione del generale Haftar ha compiuto contro un centro per migranti adiacente alla base militare di Dhaman, nell’area di Tajoura. La base di Dhaman è uno dei depositi in cui le milizie di Misurata e quelle fedeli al governo del presidente Fayez al-Serraj hanno concentrato le loro riserve di munizioni e di veicoli utilizzati per la difesa di Tripoli, sotto attacco dal 4 aprile dalle milizie del generale della Cirenaica.

“Nell’hangar in cui alloggiavano c’erano più di 200 migranti”, ha detto Osama Alì, un portavoce dei servizi di soccorso del Governo di Tripoli: nella notte le ambulanze hanno fatto la spola con gli ospedali per trasportare i feriti ma si sono dovute occupare anche dello sgombro dei cadaveri, in una situazione di caos assoluto.

Libia, attacco aereo al centro migranti, 100 morti. Consiglio di sicurezza Onu ancora in riunione

Mentre ieri notte si parlava di almeno 40 morti e 100 feriti, il bilancio in mattinata  aveva già raggiunto la cifra di 60 migranti uccisi e 130 feriti, di cui alcuni gravissimi. Secondo Ismail Mohammed, uno dei portavoce della Comunità sudanbese in Italia, in contatto con i sudanesi in Libia, “a Tajura le vittime sono almeno 100, fra cui  molte donne e bambini. Molti dei feriti sono in condizioni gravissime e mancano all’appello una ottantina di migranti, per lo più gente del Sudan, molti del Darfur come me, ma anche somali, eritrei, etiopi”.

L’inviato delle Nazioni Unite in Libia, il libanese Ghassan Salamè, ha dichiarato in mattinata che “questo attacco contro i civili è chiaramente un crimine di guerra”. Wolfram Lacher, un analista tedesco che segue l’evolversi della crisi in Libia, ha commentato scrivendo che “questo non è un attacco accidentale, il generale Haftar e gli Emirati Arabi Uniti sapevano che il centro migranti era affianco della base di Dhaman, l’avevano già bombardata un mese fa. Hanno accettato la possibilità di colpire il centro, sapendo che era pieno di civili”.

Ma per la prima volta un esponente del governo italiano oggi indica chiaramente le responsabilità di chi dal 4 aprile attacca Tripoli. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che lunedì scorso aveva incontrato riservatamente a Milano il presidente Serraj, dichiara che “Haftar ha la responsabilità di un attacco criminale, mi auguro non ci sia più nessuno, e non cito i francesi, che per interesse economico e commerciale bombardi obiettivi civili”. Salvini aggiunge che “se la comunità internazionale non interviene adesso che è stato colpito un obiettivo civile, cosa altro devono aspettare?”

Secondo informazioni del Governo di Tripoli, le operazioni aeree della milizia di Haftar sono sostenute e guidate da esperti militari francesi e degli Emirati. Nella struttura di comando di Gharian riconquistata da Tripoli secondo fonti di Tripoli “lavoravano 5 consiglieri francesi e una decina di emiratini”. Prima dell’assalto a Tripoli del 4 aprile per 2 mesi militari francesi avevano collaborato nel Sud della Libia all’offensiva del generale Haftar: caccia francesi decollati da Njamena, in Ciad, avevano bombardato in Ciad e in Libia formazioni militari nemiche della milizia del generale (fra cui anche gruppi terroristici).

Tornando a ieri notte, l’attacco è stato deciso da Haftar dopo la perdita della cittadina di Gharian, la settimana scorsa. L’esercito e le milizie alleate al governo nazionale di Tripoli hanno ripreso Gharian che per 2 mesi era diventata la base operativa della milizia di Haftar nell’attacco a Tripoli. A Gharian l’esercito di Serraj ha catturato una sala comando, ha ottenuto armi americane vendite agli Emirati che erano state passate ad Haftar.

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha chiesto ai Paesi Ue di chiedere tutti insieme un’inchiesta delle Nazioni Unite. Il ministro sostiene che in Libia “occorre garantire immediatamente misure di seria protezione per i civili e, in particolare, trasferire i migranti che si trovano nelle strutture di raccolta in luoghi al sicuro dai combattimenti e sotto la tutela delle nazioni unite”.

Moavero dice “apprendo con sgomento del bombardamento notturno a Tajoura, nei pressi di Tripoli, che ha colpito un centro per migranti, causando la morte di decine di persone, tra i quali donne e bambini, un’ulteriore tragedia che mostra l’atroce impatto della guerra sulla popolazione civile”. Il ministro conferma “la netta condanna dei bombardamenti indiscriminati di aree civili, si accompagna all’appello a fermare un aggravarsi delle ostilità che mette continuamente in gravissimo pericolo vite umane e distrugge infrastrutture essenziali per la popolazione”.

Sorgente: Libia, attacco aereo al centro migranti, 100 morti. Consiglio di sicurezza Onu ancora in riunione – Repubblica.it

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