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La libertà di spostamento per tutti gli abitanti del pianeta, non solo i più ricchi, dev’essere al centro di qualunque risposta all’emergenza climatica.

In un libro pubblicato nel 2000, The invention of the passport, il sociologo John C. Torpey racconta che fino a cent’anni fa non c’era “consenso intorno all’idea che gli stati avessero il diritto inequivocabile di impedire agli stranieri di entrare nel loro territorio”. È solo dopo la prima guerra mondiale che i passaporti diventano necessari per spostarsi. E gli Stati Uniti non hanno avuto polizia di frontiera fino al 1924. Poi, ai confini è stata progressivamente attribuita la loro funzione attuale: limitare i movimenti dei più poveri.

In uno studio pubblicato a maggio sulla rivista Pnas si calcola che, se non cambia nulla, entro la fine del secolo il livello dei mari salirà di più di due metri. La prima conseguenza sarà che 187 milioni di persone dovranno spostarsi per sopravvivere e questo avrà, dice lo studio, “profonde conseguenze per l’umanità”.

“Il razzismo e la paura che prevalgono nel ‘dibattito sull’immigrazione’ ci impediscono di vederlo, ma la crisi climatica è uno dei principali fattori che spingono gli esseri umani ad attraversare le frontiere in massa”, scrive Ben Ehrenreich su The Nation. È per questo che la libertà di spostamento per tutti gli abitanti del pianeta, non solo i più ricchi, dev’essere al centro di qualunque risposta all’emergenza climatica. “Altrimenti”, scrive Ehrenreich, “il razzismo e la
paura, come sempre nascosti dietro le sembianze della ‘sicurezza’, lasceranno spazio al fascismo e alla guerra”.

Il confine tra Stati Uniti e Messico fu definito nel 1848 con il trattato di Guadalupe Hidalgo, firmato dopo la guerra tra i due paesi. La frontiera è segnata dal percorso del rio Grande e segue “il canale più profondo del fiume”, da El Paso fino al golfo del Messico. Oggi, per gran parte dell’anno, quasi cinquecento chilometri del corso d’acqua sono all’asciutto: la rappresentazione più chiara del legame tra emergenza climatica, migrazioni di massa, frontiere.

Sorgente: Attraversare – Giovanni De Mauro – Internazionale

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