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accuse e polemiche, ma anche solidarietà, per la comandante della Sea Watch3, Carola Rackete, dopo la decisione di far attraccare la sua nave a Lampedusa resistendo agli alt della Guardia di Finanza, e l’arresto per resistenza o violenza contro nave da guerra.

La donna è ai domiciliari a Lampedusa e rischia una pena da 3 a 10 anni. Mentre dalla Francia e dalla Germania arrivano forti accuse all’operato italiano sulla vicenda. E da Parigi arriva la disponibilità all’accoglienza di dieci migranti. “Siamo pronti – dice il ministro dell’Interno Castaner – ad accogliere 10 persone bisognose di protezione al pari di altri partner europei che hanno preso simili impegni”.

E anche Berlino attacca: “Non criminalizzare il soccorso in mare”.

“Io credo che la vita umana va salvata in qualsiasi maniera, ecco. Quindi quella deve essere la stella polare che ci guida, poi tutto il resto è secondario”, dice il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede.

Scende in campo anche il Lussemburgo, che rivolge un appello all’Italia perché Carola Rackete sia rimessa in libertà. In un post su Facebook indirizzato all’ “amico” e collega Enzo Moavero Milanesi, il ministro degli esteri Asselborn scrive che “salvare vite è un dovere e non può mai essere un reato o un crimine. Non farlo, al contrario, lo è”.

Difendere i confini nazionali non è un diritto ma un dovere. L’Italia non prende lezioni da nessuno e dalla Francia in particolare: Parigi ha chiuso Schengen, era in prima fila per bombardare la Libia, abbandonava immigrati nei boschi italiani”, replica il ministro Salvini.

I finanzieri accusano: “Poteva schiacciarci”. 

Salvini accusa anche la manovra della capitana:  “si è rischiato il morto“. E il governo starebbe valutando un inasprimento del decreto sicurezza bis dopo quanto accaduto.  “Trovo assurda l’escalation di insulti e di toni offensivi registrata nelle ultime ore”, commenta il vicepremier Luigi Di Maio. “Non capisco l’esigenza di mettere in piedi questo circo mediatico”. Uno Stato sovrano – osserva – ha le leggi e le fa rispettare. Punto. La capitana verrà giudicata da giudici sulla base delle leggi dello Stato italiano”.

La Sea Watch in porto Lampedusa, arrestata la capitana

Vi chiedo scusa“, ha detto Rackete ai finanzieri dopo il suo arresto.

I legali della ong intanto parlano di una azione svolta in “stato di necessità”. 

In un video si sentono persone che, in porto a Lampedusa, la insultano e le augurano di essere stuprata. “Sono sostenitori di Salvini”, accusa Faraone (Pd).

Dalla Ong si dicono invece “orgogliosi del capitano”.

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