0 6 minuti 5 anni

Palazzo dei Marescialli: “Va tutelata la magistratura”. Il pm indagato per corruzione: “Sono certo di chiarire i fatti. Voglio recuperare la dignità e l’onore”. Ma Unità per la Costituzione annuncia: “Saremo parte civile”. L’Anm: gravi violazioni deontologiche, seguiamo con preoccupazione

di Maria Elena Vicenzi

ROMA – Dalle scelte personali a quelle collegiali: l’inchiesta di Perugia che ha coinvolto alcuni magistrati romani, scuote non solo i protagnonisti, ma anche il Csm. E così, mentre Luca Palamara, accusato di corruzione, si autosospende dall’Anm con una lettera inviata al presidente Pasquale Grasso, il comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli convova un Plenum straordinario per martedì: “Si impone oggi un confrontoresponsabile tra tutti i componenti per la forte riaffermazione della funzione istituzionale del Csm a tutela dell’intera magistratura”. Nella riunione verrà anche preso atto delle dimissioni del consigliere Luigi Spina, indagato per rivelazione del segreto e favoreggiamento dai pm perugini. Non solo. L’organo di autogoverno ha anche annunciato di avere chiesto ai colleghi umbri gli altri “atti ostensibili” oltre a quelli già arrivati a Roma dell’inchiesta.

rep

Sono certo di chiarire i fatti che mi vengono contestati – scrive Palamara – il mio intendimento ora è quello recuperare la dignità e l’onore e di concentrarmi esclusivamente sulla difesa nel processo di fronte a tali infamanti accuse. Per tali ragioni mi assumo la responsabilità di auto sospendermi dal mio ruolo di associato con effetto immediato. Sono però sicuro – conclude il pm di Roma, che ha guidato l’Anm dal 2007 al 2012 – che il tempo è galantuomo e riuscirà a ristabilire il reale accadimento dei fatti”.

Da parte sua la corrente della magistratura Unicost, Unità per la Costituzione, a cui appartiene Palamara, se al termine dell’inchiesta di Perugia dovesse aver luogo un processo, “si ritiene parte lesa, sicchè sin da oggi ci riserviamo, in caso di successivo processo, la costituzione di parte civile a tutela dell’immagine del gruppo, gravemente lesa”. Lo annuncia il presidente Mariano Sciacca. “Più leggiamo gli articoli e ancor più ci convinciamo del danno, forse ancora non compiutamente calcolabile, che la vicenda all’attenzione della magistratura perugina porterà alla magistratura italiana”, sostiene Unicost nella nota firmata oltre che dal presidente Sciacca dal segretario Enrico Infante. “Al di là delle polemiche e delle strumentalizzazioni, Unità per la Costituzione, ma ancor prima ciascuno dei suoi associati, non possono accettare la perdita di credibilità davanti ai colleghi e ai cittadini”. E questa non è ” vuota retorica, ma sostanza”, affermano ancora i vertici della corrente, assicurando che tutto il gruppo è pronto ad “assumere la propria responsabilità politica senza sconto alcuno”. E aggiunge: “Chiediamo ai colleghi Spina  e Palamara, iscritti a Unità di Costituzione – ai quali auguriamo di potere chiarire tutto tempestivamente –  di assumersi le rispettive responsabilità politiche, adottando le decisioni necessarie delle dimissioni dall’istituzione consiliare e dalla corrente”.

Intanto, in una nota, i consiglieri del Csm Corrado Cartoni e Antonio Lepre, di Magistratura indipendente, i cui nomi sono stati riportati da alcuni giornali in quanto avrebbero partecipato a incontri con esponenti politici per discutere della nomina del procuratore di Roma, si difendono: “Il nostro comportamento è sempre stato improntato alla massima correttezza. Non siamo mai stati condizionati da nessuno. Marcello Viola è il miglior candidato alla procura di Roma e solo ed esclusivamente per questo lo sosteniamo”.

rep

L’Associazione nazionale magistrati dice invece che sta seguendo “con estrema attenzione, inquietudine e forte preoccupazione, le notizie di stampa che si susseguono”. Si delinea, spiega una nota dell’Anm, “il verificarsi di condotte il cui rilievo penale o disciplinare è rimesso alla valutazione degli organi competenti.  Gli accadimenti e le frequentazioni riferiti dagli organi di stampa, tuttavia, sotto il profilo etico e deontologico, costituiscono una grave violazione commessa da parte di chi, in attuazione delle norme costituzionali, ha la responsabilità di far parte del governo autonomo della magistratura e sono in palese contrasto con i principi e i valori che orientano i magistrati nel loro operare quotidiano”.

L’Anm dunque reagisce “con forza a ogni distorsione che tenti di minare il corretto svolgimento dell’attività consiliare  e, con esso, l’autorevolezza e la credibilità dell’Istituzione le cui regole e prerogative sono garanzia della indipendenza della magistratura e tutela dei diritti dei cittadini. Ritiene sia necessario avviare, all’interno della magistratura, una ampia e diffusa riflessione sulla necessità di apprestare presidi ancora più forti rispetto al rischio di condizionamento e di distorsione del fisiologico percorso istituzionale che deve necessariamente essere rispettato per l’assunzione di tutte le decisioni del Consiglio Superiore della Magistratura”.

Sorgente: Bufera procure, Palamara si autosospende dall’Anm. Il Csm convoca plenum straordinario – Repubblica.it


Scopri di più da NUOVA RESISTENZA antifa'

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.