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Buffagni: “Andare a casa? Valuteranno i cittadini”. Salvini insiste: “La Torino-Lione si deve fare”

Sulla Tav cade il governo? «Non sta a me dirlo. Non credo, però penso che la nostra base abbia sempre espresso la propria opinione in modo univoco su questo tema». Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau ed eminenza grigia del M5S, ribadisce la linea Grillo sul no alla Torino-Lione (il garante venerdì ha decretato la “morte” della linea ferroviaria): «Penso che il tema sia già stato dibattuto anni e anni con gli iscritti, e mi sembra che la soluzione e il punto di arrivo sia sempre stato lo stesso». Il Movimento dunque, dopo che l’ipotesi di una mini-Tav rivista e corretta aveva fatto capolino, torna sulle barricate. Il no è così netto da non escludere neppure una crisi di governo.

«Se il governo deve andare a casa sulla Tav saranno i cittadini a valutarlo. Il M5S ha dei punti fermi e il no alla Tav è uno di questi», spiega un moderato come il sottosegretario Stefano Buffagni. Che ironizza: «La Lega? Voleva fare anche la Padania, io non l’ho mai voluta e i fatti mi hanno dato ragione. Io sono molto diverso dalla Lega e ne vado fiero». Una mini Tav? «Non mi convince. Se qualcuno ora ha questa idea perché prima voleva buttare i miliardi degli italiani per fare un’opera sovradimensionata?», attacca Buffagni. E bacchetta il ministro dell’Economia Tria, favorevole all’opera: «È un libero cittadino con le sue opinioni, poi contano i voti che si prendono».

Nel Movimento c’è rabbia per le indiscrezioni di stampa che parlano di un «sondaggio interno» tra gli elettori 5 stelle che vedrebbe il 70% di favorevoli alla Tav. «Un clamoroso falso», spiega l’Ufficio comunicazione della Camera. «I sondaggi che abbiamo visionato noi a febbraio danno i due terzi dei nostri elettori contrari al Tav». La fermezza sul no sta facendo rientrare anche i malumori dei dissidenti, a partire dal senatore Alberto Airola che aveva minacciato di lasciare il partito: «Mi fido di Di Maio, di Toninelli e anche di Conte. Non diranno sì alla Tav, salveranno l’onore del M5S e adempiranno agli impegni presi con gli elettori su un punto fondante». A Salvini manda a dire: «Il governo non cadrà, chi stacca la spina politicamente perde tutto».

La distanza tra i due alleati

A sentire i leghisti sembra tutto un altro film. «Sulla Tav il traguardo è vicino», assicura il ministro della Pa Giulia Bongiorno. «Credo che la prossima settimana ci sarà una sintesi finale che risponderà a tutte le perplessità. Sono fiduciosa perché so che Lega tiene molto a quest’opera». Mentre il leader del Carroccio Matteo Salvini assicura: «L’opera si deve fare. Stiamo lavorando per trovare un accordo». Ancor più netto il governatore veneto Luca Zaia: «Per noi è irrinunciabile».

Una distanza siderale tra i due alleati di governo. E anche un tema che rischia di aggravare i rapporti tra Italia e Francia, che aspetta il responso del governo italiano. Stasera il presidente Emmanuel Macron sarà ospite di Fabio Fazio su Rai1, l’intervista è stata registrata giovedì all’Eliseo. Nelle ferite dei gialloverdi si inserisce Silvio Berlusconi: «Toninelli, ma dove vivi? Ma sei scemo? Sì, Toninelli è scemo», attacca il Cavaliere. «È ridicolo uno che dice “no, no, do il via tanto fra sei mesi posso riprenderla”. Ma dai il via a lavori, assunzioni, a spese importanti per l’Italia e l’Unione europea e fra qualche mese poi togli tutto di mezzo? Ma dove vivi?». Il leader di Fi parla di una «macedonia impazzita» al governo. E confida: «Il governo cadrà presto, ma non sulla Tav». Il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino (Pd) non crede all’ipotesi di una mini Tav: «È una bufala: o vuol dire solo spostare di due o tre anni in avanti i lavori, o vuol dire tagliare fuori Torino e intasarla».

Sorgente: Sulla Tav si rischia la crisi di governo. Casaleggio la nega – La Stampa

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